Alla faccia del ritocchino, New Holland questa volta ci è andata giù pensate. La nuova serie T7 ha infatti subito un lifting di potenza macroscopico. È vero che, già da tempo, tutti i principali costruttori a ogni nuovo step motoristico aumentano la potenza delle proprie serie di una manciata di cavalli, ma 45 in un unico upgrade non passano inosservati.

Se nell’era Stage IIIB i T7 arrivavano a malapena a sfiorare i 270 cavalli, con il passaggio allo Stage IV hanno toccato quota 315. In poco tempo, quella che era la gamma di potenza medio-alta si ritrova a misurarsi ad un livello che originariamente non le competeva, sconfinando nel range di pertinenza dei T8.

Per comprendere questa evoluzione occorre fare un doveroso parallelismo con l’altra sponda della famiglia Cnh. Infatti i nuovi T7.290 e T7.315 presentati in anteprima lo scorso febbraio al Sima di Parigi, rappresentano i gemelli diversi dei due modelli dell’inedita serie Case Optum lanciata quest’estate. Ma mentre i vertici di St. Valentin hanno deciso di presentarsi con un nuovo nome nel limbo creatosi tra i Puma e i Magnum, in New Holland sono andati meno per il sottile innalzando bruscamente l’asticella della gamma T7.

Due strategie commerciali diverse per soddisfare la crescente richiesta di trattori che coniughino i 300 cavalli ad una versatilità maggiore di quella finora offerto dai pesi massimi. Ovvio che il discorso non si limita semplicemente alla potenza del motore; per aggredire questo target la nuova serie T7 è stata necessariamente coinvolta da altri upgrade.

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