Non poteva esserci cornice più appropriata per celebrare il connubio tra nuove tecnologie e agricoltori di domani. «Da sempre il fulcro della Fondazione Navarra è la diffusione della conoscenza – ha raccontato nel saluto agli studenti il presidente Nicola Gherardi Ravalli Modoni. Le nuove generazioni devono capire che siamo di fronte a una sfida epocale. E l’agricoltura ne è al centro. La rotta tracciata dall’Unione Europea col New Green Deal e la strategia Farm to Fork indica la direzione che è unicamente quella di produrre in maniera meno impattante».

Al centro del progetto la volontà di New Holland di sensibilizzare la ‘next generation’ degli operatori agricoli su come uno dei principali player mondiali della meccanizzazione agricola stia affrontando le nuove sfide del comparto primario, cercando di mettere loro a disposizione strumenti fino a solo dieci anni fa impensabili. Se lo sviluppo tecnologico da un lato si è concentrato sull’implementazione delle tecniche di precision farming con la digitalizzazione e le nuove funzioni smart dando vita all’agricoltura 4.0, dall’altro si è lavorato sodo sui processi di automazione e soprattutto sull’utilizzo di carburanti alternativi.

New Holland e l’importanza della formazione per l’agricoltura di domani

La sostenibilità d’altronde è da sempre una prerogativa chiave di New Holland che già nel 2006 lanciò la strategia ‘Clean Energy Leader’ con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dei farmer dai combustibili fossili e di incentivare la coltivazione di bioenergie. Sebbene la ricerca di soluzioni incentrate sull’utilizzo di energie rinnovabili sia stata ed è tuttora orientata verso target che comprendono anche l’idrogeno e l’ibridizzazione diesel-elettrico (grazie anche all’esperienza del partner motoristico FPT Idustrial maturata su camion e autobus), la strada oggi più concreta e percorribile in ambito agricolo è sicuramente quella del biometano, all’interno del concetto di ‘Energy indipendent farm’.

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In sostanza l’azienda agricola diventa un esempio virtuoso di economia circolare, in cui l’energia necessaria per le macchine e le attività agricole è generata in autonomia dall’azienda stessa, utilizzando il proprio il biometano come risorsa rinnovabile che si produce a partire dai materiali di scarto e dalle colture energetiche. Un ciclo completo e neutro dal punto di vista delle emissioni di CO2, che va dal campo alla generazione di energia per ritornare di nuovo al campo.

New Holland T6.180 Methane Power, è già Toty per la sostenibilità

Tassello fondamentale di questa vera e propria rivoluzione green è il New Holland T6.180 Methane Power, il primo trattore al mondo prodotto in serie e alimentato al 100% a biometano. Frutto di oltre dieci anni di ricerca, è stato presentato all’ultima edizione di Eima International nel 2021 e si è subito aggiudicato l’ambito premio di Sustainable Tractor of the Year 2022, assegnato dalla giuria internazionale al mezzo tecnologicamente più innovativo in chiave sostenibile.

E non poteva essere altrimenti visto che il Methane Power offre le stesse identiche prestazioni del suo gemello a gasolio, ma con costi di manutenzione ridotti e un impatto ambientale assai inferiore. In termini di potenza e coppia, e a parità di durata e intervalli di manutenzione (il cambio olio avviene ogni 600 ore), l’FPT N67 NG del T6.180 Methane Power offre infatti prestazioni del tutto sovrapponibili a quelle della versione montata sull’analogo modello T6.180 diesel, garantendo quindi lo stesso livello di efficienza e operatività in campo.

Uno dei momenti formativi della giornata

Col vantaggio che per conformarsi allo standard Stage V della normativa sulle emissioni, questo motore si affida a un semplice catalizzatore a tre vie esente da manutenzione, senza ricircolo dei gas di scarico (EGR), filtro antiparticolato diesel (DPF) o sistema di riduzione catalitica selettiva (SCR), ottimizzando così l’affidabilità, l’efficienza e i tempi di disponibilità della macchina. Proprio questo punto ha attirato maggiormente l’attenzione degli studenti, molti dei quali figli di imprenditori agricoli e quindi avvezzi al lavoro nei campi e già pratici di trattori.

Sostenibilità in campo

«Se nella coscienza collettiva dei ragazzi ‘di città’ il concetto di sostenibilità è già piuttosto radicato e si traduce fondamentalmente su scelte alimentari, trasporti e sharing economy – ci ha spiegato il docente Luigi Olianiin campagna si tende a immaginare un diffuso disinteresse dei giovani nei confronti delle pratiche sostenibili. Ma è un errore. Le nuove generazioni di agricoltori sono invece molto attente allo sviluppo tecnologico e alle tematiche ambientali, un po’ ovviamente per le potenzialità in termini produttivi, ma anche perché consci del loro ruolo fondamentale nella salvaguardia delle risorse naturali».

«Non va poi dimenticato – ha precisato Alessandro Zilli, responsabile Business Alternative Fuels di New Holland – che l’autoproduzione e l’utilizzo di biometano oltre ad accrescere la ‘green reputation’ della propria azienda agricola consente già oggi una notevole riduzione dei costi e permette per i prossimi anni l’accesso a un ventaglio di incentivi davvero notevole, PNRR in primis».

Ecco perché il T6 Methane Power è soltanto il capostipite della next generation di New Holland a combustibili alternativi a cui seguiranno i trattori e cingolati da frutteto e vigneto, già in via di sperimentazione, e le macchine per applicazioni di prossimità dell’azienda come i telescopici. Con un potenziale clienti che oltre alle piccole e medie aziende, specie se certificate bio, comprende le aziende municipalizzate, gli impianti di biogas e le società multiservizi con focus sulla raccolta rifiuti urbani.

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