Nel primo trimestre resistono solo gli specializzati
C’è poco di cui sorridere. Le esternazioni ottimistiche di inizio anno sembrano categoricamente smentite. Il mercato delle macchine agricole precipita nel primo trimestre 2015 con cali netti per trattori, mietitrebbie, motoagricole e rimorchi. I dati elaborati da FederUnacoma, sulla base delle immatricolazioni registrate presso il Ministero dei Trasporti, indicano nel primo quarto dell’anno un calo del 9,4 per cento per […]
C’è poco di cui sorridere. Le esternazioni ottimistiche di inizio anno sembrano categoricamente smentite. Il mercato delle macchine agricole precipita nel primo trimestre 2015 con cali netti per trattori, mietitrebbie, motoagricole e rimorchi. I dati elaborati da FederUnacoma, sulla base delle immatricolazioni registrate presso il Ministero dei Trasporti, indicano nel primo quarto dell’anno un calo del 9,4 per cento per le trattrici (4.180 macchine vendute contro le 4.616 dello stesso periodo 2014), del 12,5 per cento per le mietitrebbie (28 contro le 32 del 2014), del 32,7 per cento per le trattrici con pianale di carico (146 contro 217) e dell’8,8 per cento per i rimorchi (1.816 contro 1.992).
Nella crisi che ha caratterizzato questi anni, l’unica tipologia di macchina che “tiene”, ed anzi riesce ad incrementare le proprie quote, è quella rappresentata dai trattori specializzati, quelli per vigneto e frutteto che costituiscono una delle eccellenze dell’industria italiana. Negli ultimi tre anni le vendite di trattori specializzati sono passate da 4.763 unità (anno 2012) a 5.277 unità (2014) con un incremento del 10,8 per cento, mentre i trattori convenzionali sono calati dalle 14.580 unità del 2012 alle 12.901 dello scorso anno. Anche la quota percentuale dei trattori specializzati sul totale è incrementata, passando dal 25 per cento del 2012 al 29 per cento del 2014.
Lo stesso trend viene confermato dai dati del primo trimestre dell’anno in corso, che registrano un incremento delle immatricolazioni delle trattrici per vigneto e frutteto, che passano dalle 1.326 del primo trimestre 2014 alle attuali 1.365, con una quota percentuale sul totale che sale al 33 per cento.