Alla fine, i ripetuti proclami delle associazioni di categoria sulle difficoltà che le imprese agricole si sono trovate ad affrontare dopo il rialzo senza precedenti dei costi delle materie prime (riversatisi in particolar modo sui concimi e sui fertilizzanti) e dei carburanti hanno portato il Governo alla presa di coscienza sulla criticità del momento storico che l’Italia e il mondo intero stanno vivendo, complici lo stallo sulla crisi Ucraina – sempre più complessa e ancora lontano da un’ipotetica soluzione, con le bombe che, purtroppo, continuano mietere vittime – e gli effetti a cascata che si stanno riversando sulla nostra economia. A farsi carico delle istanze avanzate del settore è stato il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali (MiPAAF) Stefano Patuanelli che, in sede di Consiglio dei Ministri, ha proposto tre provvedimenti fondamentali di interesse agricolo, finalizzati al sostegno delle imprese.

MiPAAF, via libera alla rinegoziazione dei debiti delle aziende agroalimentari

Il primo provvedimento prevede la rinegoziazione e la ristrutturazione dei mutui agrari. In particolare, per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, il Governo ha stabilito la possibilità di rinegoziare e ristrutturare i mutui in essere e allungare fino a 25 anni il relativo periodo residuo di rimborso. Inoltre, nel rispetto del regime de minimis, ISMEA è autorizzata a prestare una garanzia gratuita a favore di agricoltori e pescatori. A tal fine il Governo ha rafforzato il fondo di garanzia pubblica che è stato recentemente rivisto nel suo funzionamento, prevedendo la possibilità di estendere le garanzie fino a 5 milioni di euro per il singolo beneficiario.

Come ha ribadito il MiPAAF, ciò permette di contrastare la crisi di liquidità delle imprese agroalimentari connessa all’eccezionale incremento dei costi dell’energia e delle materie prime. Il tema della redditività é al centro di tutto il decreto del Governo che delinea misure a favore di tutte le aziende italiane, agendo sulle accise dei carburanti, sui crediti di imposta, sulle misure di monitoraggio e trasparenza dei prezzi, sulla rateizzazione delle bollette energetiche, sui contratti pubblici, sull’autotrasporto, sulla golden power e sulla cybersicurezza.

Presidi efficaci a tutela delle aziende italiane, con positivi riflessi sulle imprese agroalimentari, destinatarie anche di specifici provvedimenti. Viene poi incrementato di ulteriori 35 milioni di euro il Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura già previsto dalla Legge di bilancio 2022.

Caro-carburanti, arriva il credito d’imposta per alleggerire il carico sulle imprese agricole

Inoltre, il Decreto-legge introduce una misura che contrasta direttamente il caro carburanti, mediante un contributo sotto forma di credito di imposta per l’acquisto di carburanti destinato alle imprese agricole e della pesca. Il contributo straordinario è pari al 20 per cento della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante effettivamente utilizzato nel primo trimestre solare dell’anno 2022, entro i limiti stabiliti per gli aiuti di Stato. Il Governo prevede il che credito d’imposta sia anche cedibile dalle imprese beneficiarie ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.

La questione dei fertilizzanti

Infine, viene ampliata la possibilità di utilizzare il digestato come fertilizzante per terreni. La proposta si rende necessaria per favorire l’utilizzo dei sottoprodotti vegetali e degli scarti di lavorazione delle filiere agroalimentari come fertilizzante e per sopperire la mancanza di prodotti chimici a seguito della crisi russo-ucraina. Ciò contribuisce alla diffusione di pratiche ecologiche e di economia circolare nella fase di produzione del biogas, alla riduzione dell’uso di fertilizzanti chimici, all’aumento di materia organica nei suoli e alla limitazione dei costi di produzione.

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