Il nome Fendt è indissolubilmente legato ai trattori. E i trattori sono indubbiamente il core business di Fendt, che però da player globale qual è da anni ragiona in un’ottica di full line, per proporre agli agricoltori di tutto il mondo un’offerta completa, fatta di soluzioni che spaziano a 360 gradi dalle attrezzature alle grandi macchine da raccolta (come le mietitrebbie), fino alle tecnologie digitali e di connettività.

In questo contesto lo stabilimento Agco di Breganze (Vicenza) gioca un ruolo strategico. Qui, dove sorgeva Laverda e dove sono state prodotte le prime mietitrebbie semoventi in Italia, nascono ora tutte le mietitrebbie Fendt (e Massey Ferguson) che vengono poi commercializzate in Europa e nel resto del mondo, mentre nello stabilimento di Santa Rosa in Brasile sono prodotti solo alcuni modelli destinati al Sudamerica e in parte al Nordamerica.

AGCO, oltre 60 mln € di investimenti per le linee di Breganze

All’interno di Agco, Breganze non è quindi un semplice stabilimento produttivo, ma il centro di eccellenza, di ricerca e sviluppo per il settore harvesting del gruppo. Dalla completa acquisizione da parte di Agco nel 2011 gli investimenti nello stabilimento di Breganze sono stati ingenti. 65 milioni di euro in 10 anni che hanno portato a una completa ristrutturazione del sito e delle linee produttive.

In un processo di costante aggiornamento, nel 2013 è stato inaugurato il centro visitatori Agridome, nel 2014 il reparto per la verniciatura per elettroforesi e per la verniciatura a polvere, i nuovi uffici direzionali e il piazzale spedizioni, nel 2016 il reparto Dyno Test per il collaudo e i test dinamometrici sulle macchine prodotte e nel 2020 il centro logistico e le nuove linee di assemblaggio.

Una per le Ideal, una per le convenzionali, e una dove le due tipologie di macchine convergono per la parte di assemblaggio finale. Lo stabilimento si sviluppa su un’area totale di 25 ettari, con una superficie coperta di 90mila metri quadri e impiega circa 950 dipendenti. Da qui, partendo dal taglio, dalla piegatura e dalla saldatura delle lamiere, escono in media 5 mietitrebbie al giorno (circa mille all’anno). Le Ideal, con sistema di trebbiatura assiale, sono distribuite in tutto il mondo, i modelli a 5 e 6 scuotipaglia sono destinati invece al mercato europeo.

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Se i modelli convenzionali derivano dall’esperienza Laverda, il progetto della Ideal nasce e si sviluppa da zero a partire proprio dall’acquisizione dello stabilimento nel 2011. Dopo i primi prototipi testati tra il 2014 e il 2016, la Ideal è stata lanciata alla fine del 2017 e oggi, dopo continui miglioramenti costituisce una gamma composta da 4 modelli praticamente di uguali dimensioni ma con potenze motore e capacità della tramoggia differenti. Disponibili su ruote o su cingoli anteriori (T) e anche col sistema di livellamento trasversale Paralevel (PL), le Ideal si caratterizzano per la carreggiata stretta, pensata per le necessità stradali, e per tante soluzioni esclusive.

Come il sistema brevettato Idealbalance con compensazione della pendenza del 15 per cento per la pulizia della granella, la scatola del cambio Drivecenter in alluminio flangiata direttamente sul motore, che gestisce tutte le principali linee di trasmissione della macchina con un ridotto numero di cinghie e maggiore efficienza energetica, o il sistema di scarico Airbox ultrapressurizzato e completamente incapsulato per impedire l’accumulo di polvere.

L’ultima innovazione introdotta è la cabina Idealdrive, dove il volante e la colonna dello sterzo scompaiono e vengono rimpiazzati da un joystick posizionato sul bracciolo sinistro del sedile di guida. Un nuovo sistema di sterzo, omologato per la circolazione stradale, che consente un controllo facile e preciso della macchina e offre una visibilità incomparabile sulla testata di taglio.

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