Vedere una mietitrebbia rossa ‘surfare’ sulle colline non può che farci tornare in mente il celebre marchio Laverda, protagonista per decenni del mercato delle macchine da raccolta e in modo particolare di quello delle autolivellanti. Il caldo colore delle carene rappresenta un inevitabile richiamo alla storia e alla tradizione che sono alla base dello sviluppo della moderna semovente Massey Ferguson oggetto della nostra prova. La nuova MF Beta 7360 AL4 nasce infatti nello stabilimento Agco di Breganze e costituisce la discendente diretta (assieme alla gemella in casacca verde Fendt 5275 C SL) dell’ultima unità del brand vicentino denominata AL Quattro Evo.

Si tratta di un modello polivalente progettato per offrire grande duttilità d’impiego sulle eterogenee condizioni tipiche dei terreni declivi; la convenzionale architettura dell’operatrice con battitore trasversale e sistema di separazione a cinque scuotipaglia è ottimizzata da una tecnologia di bordo di facile utilizzo che garantisce un controllo intuitivo e alte prestazioni sia in termini di produttività sia di pulizia della granella.

Nel corso del mese di giugno abbiamo avuto l’opportunità di testare la bontà dell’autolivellante MF Beta 7360 AL4 e approfondire le sue caratteristiche in occasione della raccolta del grano duro sui pronunciati pendii del Montefeltro a pochi chilometri da Urbino. Ecco di che ‘pasta’ è fatta!

Il sei cilindri Agco Power Stage V da 7,4 litri è l’anima grintosa della mietitrebbia che aziona i gruppi di trasmissione responsabili dell’avanzamento della macchina e del funzionamento dei molteplici organi di lavoro. La taratura del propulsore, contraddistinta da una curva di coppia lunga e piatta, assicura costante efficienza nonostante le variazioni di carico dovute alle disomogeneità della pendenza e della coltivazione.

L’unità eroga una potenza massima di 306 cavalli ed è dotata di un apparato di riduzione delle emissioni che combina i sistemi Doc (diesel oxidation catalyst), Sc (soot catalyst) ed Scr (selective catalytic reduction). Le operazioni di manutenzione ordinaria sono agevolate da una buona accessibilità del vano superiore e degli elementi situati sotto gli ampi portelloni laterali.

La motricità esaltata dalla trazione integrale rappresenta uno dei maggiori punti di forza della nuova MF Beta 7360 AL4. Il cambio meccanico a quattro marce installato in corrispondenza dell’assale anteriore è collegato a un circuito idrostatico con motori idraulici sulle due ruote posteriore sterzanti. La spinta risulta sempre armoniosa e si traduce in una guida fluida in qualsiasi situazione.

Il peso complessivo contenuto pari a circa 152 quintali e la razionale distribuzione delle masse favorisce la funzionalità dell’affidabile impianto di livellamento, capace di compensare inclinazioni trasversali fino al 38 per cento, longitudinali in salita del 35 per cento e in discesa dell’8 per cento. I robusti pistoni che governano i movimenti del corpo macchina sono gestiti mediante valvole proporzionali comandate da un’evoluta centralina elettronica: un sistema automatico perfezionato nei minimi dettagli in grado di rendere i puntuali aggiustamenti d’assetto quasi impercettibili dall’operatore in cabina.

MF Beta 7360 AL4, tanta fame di successo

L’autolivellante protagonista del nostro test è abbinata a una piattaforma di taglio Cressoni CRX da 6,60 metri di larghezza, composta da due moduli con congegno di ripiegamento che riduce l’ingombro complessivo della barra nei trasferimenti stradali evitando le antipatiche operazioni di sgancio e rimontaggio. L’apparatore trebbiante posizionato dietro al canale elevatore è caratterizzato dal gruppo Multi Crop Separator (MCS), formato da un battitore principale da 600 millimetri di diametro più rullo acceleratore e tamburo separatore supplementare.

Tale struttura super collaudata è concepita per rimuovere fornire un’abbondante area utile per rimuovere più granella possibile prima del transito sugli scuotipaglia. A seconda delle esigenze è possibile escludere l’attività del tamburo separatore ausiliare spostando la propria griglia tramite un apposito impulso elettrico: ciò si traduce in un trattamento più delicato, vantaggioso qualora si desideri preservare la qualità del sottoprodotto paglia.

Il settaggio del regime del battitore (compreso tra 380 e 1.100 giri al minuto) determina in modo consequenziale quello degli altri elementi dell’MCS senza che sia necessario impostarli singolarmente. A richiesta è disponibile un controbattitore a sezione per una rapidissima conversione della mietitrebbia nel passaggio tra raccolte di diverse specie vegetali. I cinque scuotipaglia hanno una lunghezza di 4,3 metri e presentano quattro gradini verticali a pareti attive da 210 millimetri.

Il sistema di pulizia prevede vagli ad alta capacità (HC) a regolazione elettrica e la superficie totale dei crivelli misura 4,67 metri quadrati. I parametri di funzionamento dei vari apparati sono monitorabili grazie al software integrato: l’interfaccia offre una rappresentazione schematica dei principali elementi di lavoro consentendo di valutare i sensori di perdita in tempo reale e di moderare la loro sensibilità in base agli obiettivi di ciascun utente.

Dopo l’uscita di scena del marchio Laverda, il gruppo Agco ha canalizzato la propria produzione di mietitrebbie destinate al mercato italiano sui brand Fendt e Massey Ferguson. Se si confrontano in modo attento le due rispettive offerte, si può notare che quella in livrea rossa non è esattamente speculare a quella verde: con l’effigie della Casa di Beauvais sono infatti commercializzate nel nostro Paese solo macchine a scuotipaglia e perciò non compaiono a listino le unità assiali Ideal. Nel dettaglio, in ordine crescente di potenza, l’attuale proposta Massey Ferguson è composta dalle serie MF Activa, MF Activa S e MF Beta.

Il volume del serbatoio per lo stoccaggio temporaneo della granella è di 8.600 litri, che equivalgono a circa 70 quintali di prodotto con buon peso specifico. Il tubo di scarico lungo 5 metri è accreditato di una velocità pari a 105 litri al secondo e permette di trasferire su camion o rimorchi l’intero contenuto dell’autolivellante in poco tempo. Una telecamera all’estremità del condotto riproduce sul display di bordo lo svolgimento dell’operazione visualizzata dall’alto. Il trinciapaglia posteriore a 52 coltelli è inseribile manualmente agendo su un’unica leva colloca sul lato destro; optional il sistema elettrico di orientamento dei deflettori di spandimento.

La cabina. Unione d’intenti

La nuova MF Beta 7360 AL4 adotta la cabina Skyline, già utilizzata da alcuni anni su vari modelli di mietitrebbie made in Breganze. Il semplice design garantisce un’eccellente visibilità e uno spazioso ambiente interno. Durante la prova abbiamo potuto apprezzare anche il buon isolamento acustico e il performante climatizzatore automatico. Da segnalare anche il pratico vano frigo ricavato sotto il sedile del passeggero e l’esteso lunotto affacciato sul serbatoio della granella.

L’impianto d’illuminazione può essere configurato in maniera personalizzata: il circuito sull’esemplare testato è stato arricchito con fari supplementari ordinati dal cliente sia per la presenza della testata anteriore pieghevole che per migliorare il controllo di specifiche aree. Sul fronte della tecnologia sono evidenti le sinergie della grande famiglia Agco. La consolle comandi è caratterizzata dall’ergonomico joystick multifunzione Power Grip in cui sono riuniti i comandi per la gestione dell’avanzamento, della testata di taglio e del tubo di scarico.

Il display touchscreen da 10,4 pollici collegato al bracciolo può ruotare in modo indipendente a seconda della posizione che si predilige; lo schermo è suddiviso in quattro settori per una immediata lettura delle informazioni sullo stato operativo della macchina. I tasti di scelta rapida e l’encoder sulla maniglia laterale agevolano la navigazione tra le differenti pagine previste dal programma. La stessa interfaccia riproduce le immagini delle due videocamere, senza dover installare monitor accessori. Sono implementabili alcune soluzioni di smart farming, tra cui l’avanzato pacchetto MF Connect e il preciso sistema di misurazione dell’umidità e della resa produttiva.

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