Merlo TF65.9 T CS, nato per faticare. La nostra prova
Il sollevatore telescopico Merlo TF65.9 T CS – 170 CVTronic sostituisce la gamma CS introducendo la concezione modulare in questa importante classe di prestazioni che si distingue per la portata massima di 6.500 chili
Se Merlo è sicuramente uno dei sinonimi con cui sono chiamati i sollevatori telescopici, è altrettanto vero che il costruttore italiano non dorme sugli allori e continua lo sviluppo della propria gamma. Annunciato fra il 2019 e il 2020, il nuovo TF65.9 T CS – 170 CVTronic è arrivato sul mercato portando l’impostazione modulare nelle macchine da movimentazione destinate alle biomasse e agli impianti a biogas. Il nuovo modello sostituisce in blocco la gamma CS – Cab Suspended che introdusse la cabina sospesa Merlo.
Ancora oggi uno dei brevetti di maggior successo e di maggiore utilità per chi opera con queste macchine con i ritmi sostenuti degli impianti di biomasse, negli inerti o in tutte quelle applicazioni dove la produttività e la velocità sono fondamentali. Abbiamo toccato con mano uno dei primi modelli di questo tipo al lavoro in Piemonte presso l’impianto di compost dei Vivai Gilardi, storico cliente Merlo che vede oggi tre macchine ‘made in Cuneo’ attive nei suoi cantieri.
Dove il TF65.9 T CS – 170 CVTronic è impegnato nella movimentazione delle biomasse e nel carico dei mezzi di trasporto. La prova corredata dai grafici tecnici, di rendimento e dal confronto con gli altri trattori della stessa categoria, è disponibile sul numero di giugno della rivista Trattori, sfogliabile online.
Merlo TF65.9 T CS, la meccanica. Modulare vincente
La concezione modulare è entrata in Merlo fra il 2014 e il 2015. Il costruttore italiano ha di fatto rivoluzionato l’impostazione delle proprie macchine aumentando le opzioni a disposizione dei propri clienti. Il TF65.9 T CS 170 CVTronic è forse oggi la macchina che maggiormente racchiude le innovazioni degli ultimi anni in casa Merlo. La trasmissione CVTronic ha segnato una svolta permettendo di incrementare efficienza e produttività in ogni contesto applicativo.
I due motori idraulici lavorano singolarmente o congiuntamente in base all’effettivo sforzo di trazione e alla necessità di coppia motrice. Ciò permette di avere una progressione costante da 0 a 40 km/h senza interruzione di coppia e senza salto di gamma. Fluidità e forza di trazione sono i due vantaggi operativi che semplificano la vita dell’operatore in ogni situazione operativa. Il motore FPT NEF45 ha una cilindrata di 4,5 litri ed eroga una potenza di 170 cavalli. Si tratta di un motore elastico caratterizzato da un’elevata prontezza. La conformità allo Stage V avviene con il trattamento con- giunto dei gas di scarico con SCR, DOC e un dispositivo di filtraggio del particolato esente da manutenzione. L’impianto idraulico HF con joystick elettronico capacitivo fornisce 160 litri al minuto ad una pressione di 250 bar con sistema di rigenerazione dei flussi d’olio per aumentare l’efficienza.
L’operatore al centro di tutto
Il Merlo TF65.9 T CS 170 CVTronic è una macchina pensata per l’operatore. Il cinematismo della zattera è diverso rispetto a tutti gli altri modelli del costruttore presentando una geometria ottimizzata per aumentare al massimo la forza di strappo. L’impianto idraulico Load Sensing permette di compiere tutti i movimenti in modo combinato aumentando l’efficienza nella movimentazione. La gestione della trasmissione CVTronic avviene tramite l’EPD – Eco Power Drive. Si tratta di un altro brevetto Merlo che controlla e regola in modo automatico, in base alle condizioni operative, il règime motore, la portata della pompa idrostatica e la cilindrata del motore idrostatico.
Questo permette di ridurre i consumi fino al 18 per cento rispetto a una trasmissione idrostatica convenzionale. L’EPD comprende anche la funzione autoaccelerante che gestisce i giri/motore in modo proporzionale rispetto al movimento del joystick. Una gestione intelligente di tutta la macchina che ottimizza la produttività complessiva permettendo all’operatore di concentrarsi sul proprio lavoro. Mentre la base modulare è condivisa con altri modelli come il TF50.8 e il TF45.11, peso operativo, bilanciamento e braccio sono specifici di questo modello. La cabina sospesa CS è invece disponibile su molti modelli Merlo. Una composizione nata quindi dall’unione di elementi fra loro ottimizzati e interconnessi.
Gli piacciono i lavori pesanti
Il carico massimo di 6.500 chili e l’altezza massima raggiungibile di 8,8 metri sono i due elementi prestazionali principali di questo sollevatore telescopico. Ma è il diagramma di carico complessivo, vero punto di forza dei telescopici cuneesi, che va analizzato attentamente. Il TF65.9 è in grado di sollevare 6.500 chili fino a 6,8 metri, 5.500 chili fino a 7,8 e 4.500 chili no alla massima altezza. Prestazioni difficilmente riscontrabili nella concorrenza che evidenziano un equilibrio pensato per rendere sicuro un mezzo che punta su dinamismo e rapidità. Soprattutto per riuscire a soddisfare i ritmi produttivi richiesti negli impianti di biomasse, biogas, rifiuti o compostaggio.
La prova corredata dai grafici tecnici, di rendimento e dal confronto con gli altri trattori della stessa categoria, prosegue sul numero di giugno della rivista Trattori, sfogliabile online.