La gamma Cingo alla conquista del vigneto
L’eterogeneo panorama degli attrezzi per la gestione del vigneto è caratterizzato da una moltitudine di testate di lavoro installabili sull’attacco a tre punti posteriore del trattore, sull’eventuale sollevatore anteriore o sugli specifichi attacchi interassiali. La ricerca di una maggiore maneggevolezza e versatilità tra i filari, ha condotto allo sviluppo di piccoli portattrezzi semoventi in grado di […]
L’eterogeneo panorama degli attrezzi per la gestione del vigneto è caratterizzato da una moltitudine di testate di lavoro installabili sull’attacco a tre punti posteriore del trattore, sull’eventuale sollevatore anteriore o sugli specifichi attacchi interassiali. La ricerca di una maggiore maneggevolezza e versatilità tra i filari, ha condotto allo sviluppo di piccoli portattrezzi semoventi in grado di garantire la massima produttività anche negli spazi più ristretti.
L’esempio più significativo è rappresentato dalla gamma Cingo di Merlo, oggi composta da sei modelli: M 500 Trasporter, M 8.2 TD-D, M 8.2 D, M 8.2 TOP, M 8.3 Plus e M 12.3 Plus. In funzione dei diversi allestimenti è possibile configurare i cingolati del costruttore piemontese o come semplici trasportatori o come portatrezzi universali, con potenze comprese tra 13 e 55 cavalli e capacità di sollevamento tra 500 e 1.200 chili.
Il modello di punta, l’M 12.3 Plus, è motorizzato Kubota e vanta un efficiente sistema idrostatico con due pompe da 13 centimetri cubi ciascuna che trasmettono il moto in modo armonico. L’impianto idraulico ausiliario è caratterizzato dalla presenza di 4 distributori per un totale di 8 vie ed è alimentato da una pompa dedicata da 28 litri al minuto.
Rispetto ai trattori convenzionali, i Cingo offrono notevole stabilità anche sui pendii più impegnativi. Significativo è anche il rispetto del suolo in termini di compattamento: il peso dei sei modelli varia da 220 a 720 chili e viene ripartito su cingoli aventi larghezze da 690 a 1.100 millimetri.