Non dà segnali di miglioramento il mercato trattori in Italia. Dopo un’inizio complicato, proseguono le difficoltà del comparto. In base all’ultimo report FederUnacoma (sulla base delle registrazioni fornite dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), nei primi sei mesi del 2024 il calo continua a proseguire su tutta la linea, con il segno meno che ha praticamente interessato tutte le principali tipologie di macchine agricole. In primis le trattrici, che hanno messo a segno vendite pari al -17,3% dello stesso perioso dello scorso anno. Male anche le mietitrebbiatrici, a quota -38,7%, transporter (-16,7%), rimorchi (-4,1%) e sollevatori telescopici (-24,1%).

Mercato trattori, l’andamento settore per settore

I dati rilasciati da FederUnacoma fotografano un settore in difficoltà, e confermano la contrazione già segnalata a inizio estate durante l’assemblea annuale a Zola Predosa, nel bolognese. Come accennato, la flessione delle vendite, che prosegue da oltre due anni dopo il picco di vendite registrato nel 2021, ha interessato tutte le principali tipologie di macchine.

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Rispetto al primo semestre del 2023, le trattrici sono calate del 17,3% in ragione di 8.363 unità registrate, mentre le mietitrebbiatrici hanno segnato -38,7% con 173 mezzi immatricolati. Il bilancio del semestre si è chiuso in passivo anche per i transporter (trattrici con pianale di carico) che segnano un passivo del 16,7% in ragione di 285 macchine registrate, per i rimorchi, che riescono a contenere le perdite al 4,1% (3.989 unità) e per i sollevatori telescopici (-24,1% in ragione di 491 unità).

Quest’ultima categoria di macchine, apprezzata per la sua versatilità operativa, aveva registrato negli anni passati un significativo incremento delle vendite e si era spesso segnalata per un andamento anti-congiunturale che sembra essersi fermato nel 2022.

La flessione registrata nel mercato dei mezzi nuovi pone con maggior urgenza la questione dell’ammodernamento del parco macchine nazionale, che secondo l’associazione dei costruttori FederUnacoma necessita al più presto di un potenziamento degli strumenti di incentivazione pubblica.

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