Dovendo scegliere una colonna sonora per il Mercato trattori Europa nell’anno 2017, probabilmente si dovrebbero scomodare gli Abba e la loro hit planetaria Mamma mia. Oppure – con un particolare afflato nazionalista – la più italica Viva la mamma di Edoardo Bennato. Qualunque sia la scelta, la musica andrebbe comunque sparata a massimo volume.

La ragione è semplice. Dopo aver vestito a lungo i panni di un orso in pieno inverno, l’Europa si è improvvisamente svegliata dal letargo e nelle ultime settimane dello scorso anno ha consolidato un progresso delle vendite davvero consistente. Più 16 per cento su base annua nei principali mercati del Vecchio Continente secondo le stime di Trattori, elaborate a partire dai dati Cema. Per un totale di 199.600 mezzi.

L’accelerazione delle vendite si è concentrata nel mese di dicembre. Il merito della performance – non solo in Italia – è quindi da riconoscere in buona parte proprio alla Mother Regulation. Da qui la scelta della colonna sonora, per festeggiare tassi di crescita che a queste latitudini non si vedevano da un pezzo.

Date le premesse, non meraviglia che lo strappo al rialzo – addirittura più 38,4 per cento, sempre secondo il Cema – abbia riguardato i modelli al di sotto dei 50 cavalli, mentre per i trattori campo aperto con motorizzazione più robusta la crescita è rimasta circoscritta al 6,5 per cento. Tra i 100 e i 150 cavalli si è registrato, invece, un calo delle vendite.

Mercato trattori Europa. Fino a ottobre i conti erano in rosso

Fino a inizio autunno, inoltre, i mercati di Germania, Francia, Austria – per citare alcuni dei big – risultavano ancora in rosso.

Si è dovuto infatti attendere la chiusura dell’ultimo trimestre per sperimentare un’impennata da capogiro: come passare da un’utilitaria a un bolide da Formula 1 lanciato in pieno rettilineo. Tra ottobre e dicembre le vendite (è sempre il Cema a fare testo) risultano in crescita del 152 per cento in Austria, del 97 per cento in Belgio, del 119 per cento in Germania, del 122 per cento in Lituania, del 164 per cento in UK. Cifre che fanno quasi sembrare svogliato un Paese come l’Italia.

Nel 2017 a livello europeo ben il 32 per cento delle immatricolazioni si è concentrato nel quarto trimestre; otto punti percentuali in più rispetto al 2016. Mamma mia!

Ovviamente, alcuni dei dubbi che avevamo mosso esaminando il ‘caso Italia’ sulla effettiva credibilità di certe immatricolazioni, e su un mercato in parte drogato e quindi falsato, valgono anche al di fuori dei nostri confini. Allo stesso modo, l’accelerazione – per certi versi smodata – di fine 2017 dovrebbe ‘pagare pegno’ con una riduzione delle vendite, specie di quella tipologia di trattore, nei primi mesi dell’anno in corso. Ma questa è un’altra storia, che potremo raccontare solo tra dodici mesi…

Ammettere che la Mother Regulation ha certamente fatto molto… non vuol dire che ha fatto tutto. Si può in altre parole affermare che il mercato europeo del trattore, al di là dell’exploit contingente, gode al momento di buona salute e mancano i segnali di una possibile ricaduta nella recessione.

Mercato trattori Europa. I primi sei mercati coprono il 65 per cento delle vendite

Ce lo dice chiaramente l’analisi per nazioni. Se si escludono i mercati ‘regionali’, ovvero al di sotto dei mille trattori/anno, perdono solo la Svizzera (meno 0,9 per cento), l’Irlanda (meno 1,9 per cento) e la Lituania (meno 0,5 per cento). Tutte contrazioni visibilmente marginali. Mentre i primi sei mercati, che assieme coprono attorno al 65 per cento delle vendite, maturano un progresso di ben 16.300 unità, equivalenti al più 14,4 per cento.

Va tenuto presente che il confronto diretto tra Paesi non è sempre possibile e non è cosa semplice poiché non tutti intendono le statistiche di vendita allo stesso modo e non tutti considerano come trattore la medesima tipologia di mezzo. Caso emblematico, quello della Francia. Secondo il Cema lo scorso anno ha immatricolato 27.239 unità ricalcando alla virgola i risultati del 2006 (27.403 i mezzi venduti). Tuttavia, le rilevazioni di Axema (la FederUnacoma transalpina) segnalano vendite pari a 38.190 unità per i trattori ‘tutte le categorie’. Ballano più di diecimila macchine; non si tratta certo di spiccioli.

A questo punto, come si annuncia il 2018? A parte le conseguenze immediate e di brevissimo termine della bolla legata alla Mother Regulation, il bilancio su base annuale dovrebbe essere nel complesso positivo per il mercato della meccanizzazione agricola. Il barometro Cema è ai massimi dal 2009. Francia, Germania, Italia e Belgio, in particolare, sono accreditate di una crescita se pur moderata.

 

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