Mercato trattori, calo in Europa (-4,9%): nel 2023 ne sono stati immatricolati ‘solo’ 158mila
Nella top 3 della classifica, solo l'Italia è in negativo, mentre Francia e Germania chiudono col segno più. Sul totale dei trattori immatricolati, l'83% ha potenza superiore o uguale a 38kW. Ecco la tabella con tutti i dati rilasciato da CEMA (in calce all'articolo)
Un anno tra alti e bassi che, in sintesi, ha visto una marcata contrazione nelle vendite di trattori e macchine agricole: è questo in sostanza il commento di CEMA, l’associazione europea che riunisce i costruttori di macchinari agricoli, in merito all’andamento del mercato agromeccanico nel 2023. In base al report pubblicato dalla sigla, nel 2023 sono stati complessivamente immatricolati in Europa 211.700 trattori.
Di questi, secondo CEMA solo 158.100 sono mezzi agricoli, di cui 26.200 trattori (17%) con potenza inferiore o uguale a 37kW (50 CV) e 131.900 (83%) con potenza superiore o uguale a 38kW. Il resto è costituito da una pletora di macchinari che, in alcuni mercati, vengono inseriti nel computo delle vendite di mezzi agricoli. Tra questi spiccano quad, veicoli utilitari side-by-side, sollevatori telescopici e alcuni altri tipi di attrezzature semoventi.
Mercato trattori, 2023 anno ‘particolare’
Nel 2023, le immatricolazioni di trattori agricoli sono dunque diminuite del 4,9% rispetto al 2022, ma sono state solo leggermente inferiori alla media degli ultimi cinque anni. Il numero di macchine registrate nella prima metà dell’anno è stato solo marginalmente inferiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma il calo è stato più netto nella seconda metà dell’anno. Tra luglio e dicembre 2023 è stato registrato quasi il 10% in meno di trattori rispetto al periodo equivalente del 2022. Il rallentamento del mercato ha fatto sì che le immatricolazioni nella seconda metà dell’anno fossero inferiori del 7% rispetto alla media stagionale.
Una delle ragioni per cui le immatricolazioni di trattori agricoli hanno registrato una buona tenuta nella prima metà del 2023 è che i produttori stavano recuperando gli ordini arretrati accumulati tra 2021 e 2022, a causa dei rallentamenti della supply chain globale causata dalla crisi pandemica prima e e dal conflitto ucraino dopo. Sebbene nel 2023 le immatricolazioni di trattori siano diminuite rispetto all’anno precedente, ciò non è stato vero per tutte le fasce di potenza.
Le fasce di potenza più alte, quelle superiori a 132 kW (circa 175 CV), hanno registrato una forte crescita, con le immatricolazioni di questi trattori più grandi aumentate del 12% rispetto all’anno precedente. Per contro, il 13% in meno di trattori è stato immatricolato tra 60kW e 132kW (80-175cv), sebbene questa fascia rappresenti ancora quasi la metà dei trattori agricoli immatricolati nel 2023. Il numero di trattori sotto i 60kW immatricolati in Europa ha subito un lieve calo, con una certa crescita per le macchine più piccole.
Per quanto riguarda il mercato italiano, il report CEMA ha individuato le cause della contrazione del mercato nel 2023 nella congiuntura economica sfavorevole, unitamente al ritardo degli incentivi pubblici per l’acquisto di macchine agricole innovative. I dati di immatricolazione hanno evidenziato un calo del 13% per i trattori, che ha interessato soprattutto quelli compresi nella fascia di potenza tra 57 e 130 kW (-23%) e quelli superiori a 130 kW (-14%).
Le categorie di bassa potenza, da 20 a 56 kW, hanno registrato una contrazione minore (-5%). La gamma di potenza da 0 a 19 kW ha visto un aumento delle immatricolazioni del 63%. Questa tendenza positiva per i piccoli trattori è in parte dovuta a una recente modifica del Codice della Strada, che ha permesso agli agricoltori non professionisti di immatricolare macchine agricole.
Come sempre, la domanda di trattori e altri tipi di macchine agricole è strettamente legata ai redditi agricoli. I prezzi della maggior parte delle materie prime agricole hanno subito un’impennata nel 2022, a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, che ha sollevato preoccupazioni sulla disponibilità di cereali e semi oleosi, in particolare. Ciò ha avuto un effetto a catena sul prezzo dei mangimi, che ha comportato un aumento dei prezzi dei prodotti animali. Questo ha sostenuto i redditi agricoli e, a sua volta, ha fatto aumentare la domanda di macchinari.
Tuttavia, dall’estate del 2022, le catene di approvvigionamento alimentare globali si sono adattate alla nuova situazione e i prezzi degli alimenti sono scesi costantemente. Alla fine del 2023, i prezzi mondiali dei prodotti alimentari, misurati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, erano diminuiti di oltre un quarto rispetto al picco del marzo 2022 ed erano inferiori di oltre il 10% rispetto all’anno precedente.