Il problema della scarsità di materie prime sembra sempre più lontano dall’essere risolto. Un allarme che già Marco Speziali, presidente della divisione mantovana di Confai (Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani), aveva lanciato e che ora è stato ripreso anche da FederUnacoma, soprattutto in vista della ripresa della domanda del settore, come testimoniato dal report sul primo trimestre del mercato delle macchine agricole. In particolare ad aver subito una vera e propria impennata è stata la domanda di tecnologie per la meccanica agricola, tra componenti e prodotti finiti. Le materie ferrose e plastiche, tra le più utilizzate dai produttori del settore primario (in un trattore la componente ferrosa arriva a sfiorare anche il 75% del totale), non solo sono sempre più difficili da reperire ma hanno subito un aumento vertiginoso di prezzo a marzo, con effetti che a cascata si sono riverasati su tutta la filiera, già provata da un anno complicato come il 2020.

Come riportato dalla nota FederUnacoma i dati sull’economia mondiale diffusi da Prometeia-Confindustria prevedono un balzo del PIL dal -3,9% del 2020 a +5,2% nel 2021, e una robusta ripresa del commercio mondiale, che si prevede passerà dal -6,9% dello scorso anno ad un consistente +8,6% quest’anno. Una crescente domanda di merci a cui, però, non corrisponde un parallelo aumento della capacità produttiva che, in soldoni, arranca proprio a causa dei materiali e dal costo esorbitante di quei pochi che riescono ad essere reperiti. Il prezzo medio delle materie per l’industria risulta in crescita del 22% a marzo rispetto al gennaio 2020, con quotazioni particolarmente alte per il settore della meccanica (+40%).

Meccanica agricola, l’impennata dei costi sembra non avere fine

In Europa i prezzi degli acciai registrano a marzo il loro massimo storico, con rincari particolarmente elevati per i laminati (HRC e CRC) che crescono del 70-80% rispetto ai livelli pre-Covid. Per quanto riguarda le plastiche, nel primo trimestre dell’anno l’Europa registra un incremento del costo pari al 45% per l’etilene e al 121% per il polietilene. Ai forti rincari delle materie prime si aggiungono le difficoltà della logistica e dei trasporti (ancora legate all’emergenza pandemica), un’impennata dei costi dei container e ritardi consistenti nei trasporti navali. Un combinato disposto che non poteva non avere strascichi anche sul comparto della meccanica agricola che, oltre ad utilizzare soprattutto i materiali di cui sopra, fa largo ricorso al trasporto via nave per la spedizione all’estero. Una modalità di trasporto che, tra le altre cose, ha subito fortissimi ritardi su scala globale nell’ultima settimana di marzo a causa del blocco del Canale di Suez per l’incagliamento della Ever Given.

L’emergenza della meccanica agricola riguarda, evidentemente, non solo i trattori ma anche le altre tipologie di macchine, e le attrezzature in molti casi composte di soli materiali ferrosi. L’industria italiana della meccanica agricola – sottolinea infine FederUnacoma – sta vivendo una fase dinamica, dovuta alla crescita della domanda e alle forme d’incentivazione all’acquisto di mezzi di nuova generazione, ed è molto preoccupante che proprio in questo momento le case costruttrici vedano a rischio la propria capacità produttiva.

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