Sono pochi i costruttori che possono vantare nel proprio listino trattori con trasmissione continua e potenza superiori a 300 cavalli. Fa eccezione AGCO, che in questo segmento da sempre dettava (e detta) legge, potendo metter in campo addirittura tre marchi: Fendt con la serie 900 Vario, Valtra con la Serie S e Massey Ferguson con la Serie 8600 Dyna-Vt. In tutto, tra i 295 e i 390 cv di potenza massima, il gruppo americano disponeva quindi di ben dodici modelli a trasmissione continua, contrastati fino a quel momento soltanto dai John Deere 8R.

Ai quali si sarebbero poi aggiunti i New Holland T8 Auto Command e i Case Magnum Cvx del Gruppo CNH, e gli Axion 900 di Claas. Dei tre marchi AGCO, Massey Ferguson era quello che meglio aveva saputo sfruttare le sinergie di gruppo, avendo scelto di affidarsi alla super collaudata trasmissione Vario sviluppata da Fendt, abbinata al motore finlandese Sisu montato anche sui Valtra.

Il Massey Ferguson 8690 Dyna-Vt era il più potente della gamma top che iniziava con l’8650 da 270 cv e si completava con l’8660, l’8670 e l’8680 rispettivamente da 295, 320 e 350 cv. Tutti abbracciavano la tecnologia Scr e sotto una linea imponente ma elegante e dinamica racchiudevano tutte le soluzioni più moderne e innovative che il brand Massey era in grado di mettere in campo.

Massey Ferguson 8690 Dyna-Vt, la meccanica. Struttura imponente ma gestione semplice

Con un peso minimo a vuoto, senza zavorre, di 10.300 kg, 370 cv di potenza massima, e la possibilità di montare pneumatici posteriori fino alla misura di 900/60 R42, il Massey Ferguson 8690 Dyna-Vt non aveva certo problemi ad affrontare tutti i lavori più gravosi ai quali poteva essere sottoposto un trattore. Ma alla strutture imponente (in prova con zavorra anteriore e pneumatici posteriori 710/75 R42 misurava 6.390 mm di lunghezza e 2.780 di larghezza) il top di gamma inglese aveva saputo unire doti di manovrabilità e soluzioni tecnologiche che lo rendevano facile da gestire e da guidare.

La struttura portante del trattore era costituita da un semitelaio con supporto in ghisa dell’assale anteriore, irrobustito con due longheroni laterali. Dotato di sospensioni disattivabili, l’assale anteriore Dana era stato rinforzato con riduttori maggiorati e poteva essere utilizzato in applicazioni con ruote gemellate e sostenere tranquillamente le 5 ton che il sollevatore anteriore di tipo integrato era in grado di gestire.

Primo trattore agricolo ad adottare un motore con tecnologia Scr di riduzione selettiva catalitica, il Massey Ferguson 8690 Dyna-Vt si affidava al Sisu 84 Cta (altro gioiello della famiglia Agco) che con 8,4 litri di cilindrata si poneva a metà strada tra i 7,8 l e i 9 l dei motori Deutz Powertech montati sui concorrenti Fendt e John Deere. Le temperature di combustione elevate e le altre pressioni d’iniezione garantite dal common rail, oltre al disegno della testata a 4 valvole per cilindro, contribuivano a tenere molto bassi i consumi di carburante, che secondo quanto dichiarato dalla casa si attestavano a 169 grammi per cavallo/ora a regime nominale. I 370 cv di potenza massima sono erogata a 1.900 giri/min 150 al di sotto del valore nominale (dove i cavalli sono 340), mentre la coppia massima di 157,2 chilogrammetri si ottiene a 1.500 giri.

La trasmissione continua Dyna-Vt, ‘ereditata’ da Fendt, si distingueva per comandi e funzioni personalizzate ed esclusive. La gestione era semplice e intuitiva, sia tramite la leva Power Control posta a sinistra del volante (la stessa che sui Massey con powershift fungeva da inversore) e il pedale dell’acceleratore, sia attraverso la leva Dyna-Vt integrata nel bracciolo destro del sedile.

Le gamme entro le quali la velocità variava in continuo erano due, da 0 a 28 (16 in retro) e da 0 a 50 (dove permesso) chilometri orari. L’elettronica poi permetteva di usare la trasmissione anche in modalità sequenziale (Dyna-Step) quando si dovevano eseguire lavori a velocità molto bassa. In questo caso, alla gamma bassa e alta si aggiungeva la superridotta, con 21 rapporti di marcia ‘virtuali’ sequenziali compresi tra 0 e 12 km orari.

La cabina. Lezione di stile

Nel complesso, anche considerando la mole dell’8690 Dyna-Vt, l’intero design del trattore era molto piacevole, ma la cabina era quella che colpiva di più, sia dal punto di vista stilistico che funzionale. Sospesa su quattro smorzatori idraulici che in base ai due sensori che registravano il grado di inclinazione, si sollevavano automaticamente per ristabilire l’equilibrio, era spaziosa e ben rifinita, con tonalità di colore che ben si sposavano col rosso della carrozzeria.

L’accesso attraverso l’ampia portiera sinistra avveniva tramite una scaletta regolabile, il pavimento era completamente piano e il sedile si raggiungeva senza impedimenti. Di leve non ce n’erano, e tutti i principali comando a joystick raggruppati nel bracciolo polifunzionale di destra. Tutte le funzioni di bordo erano gestite dal computer Datatronic 4 che disponeva di un monitor a colori da 7 pollici montato sul bracciolo destro e regolabile in inclinazione per una migliore visualizzazione. I

l Datatronic, che consentiva di ottimizzare l’uso del trattore monitorando e configurando i parametri relativi a trasmissione, sistema idraulico, sollevatori, e operazioni automatizzate, poteva essere utilizzato sia attraverso il pomello posto sulla parete destra, sia attraverso gli interruttori a lato dello schermo e anche con una tastierina posta sul bracciolo.

A enfatizzare la manovrabilità del Massey Ferguson 8690 Dyna-Vt c’era poi la funzione Speedsteer, di serie nella versione Excellence, che consentiva di regolare il rapporto di sterzo e selezionare il numero di rotazioni del volante necessarie per compiere la sterzata completa.

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