Massey Ferguson 3000. Un trattore col cervello
I primi componenti elettronici utilizzati per migliorare il controllo dell’attacco posteriore furono introdotti da Massey Ferguson sulla serie MF 4000, ma è nel 1986, col lancio della nuova serie MF 3000 che l’elettronica sale definitivamente sul trattore, diventandone parte integrante, per non scenderne più. Prodotti nel sito francese di Beauvais, gli MF 3000 possono essere considerati […]
I primi componenti elettronici utilizzati per migliorare il controllo dell’attacco posteriore furono introdotti da Massey Ferguson sulla serie MF 4000, ma è nel 1986, col lancio della nuova serie MF 3000 che l’elettronica sale definitivamente sul trattore, diventandone parte integrante, per non scenderne più.
Prodotti nel sito francese di Beauvais, gli MF 3000 possono essere considerati i primi trattori ‘pensanti’ della storia, in grado di automatizzare una serie di operazioni ed evitare così possibili errori del conducente semplificandone il lavoro.
La serie, che sostituiva la MF 600, era inizialmente composta da 5 modelli a 4 cilindri e da 3 modelli a 6 cilindri con potenze comprese tra 63 e 175 cavalli.
Massey Ferguson 3000. Il modello più richiesto era l’MF 3070
Sicuramente il modello di maggior successo fu l’MF 3070, che montava la versione turbocompressa del 4 cilindri Perkins da 4 litri con potenza di 81 cavalli e trasmissione Speedshift (hi-lo) da 32 marce in avanti e in retro.
A fare la differenza rispetto agli altri trattori dell’epoca erano appunto i due sistemi elettronici Autotronic e Datatronic, che funzionavano basandosi sui dati raccolti da sensori posti in vari punti del trattore e poi trasferiti a una centralina di controllo. L’Autotronic permetteva il controllo automatico di una serie di funzioni della trasmissione, l’inserimento della doppia trazione e del blocco differenziale, della presa di forza e del sistema idraulico.
Grazie al Datatronic era invece possibile gestire le prestazioni del trattore in base a una serie di informaioni complete che venivano fornite su un piccolo schermo all’interno della cabina.
I dati disponibili comprendevano il numero di giri del motore, la velocità di avanzamento, i litri di carburante consumati e le ore di autonomia rimaste. Inoltre era possibile visualizzare il lavoro svolto in termini di distanza, superficie o unità prodotte