Almeno per ora, finisce nel peggiore dei modi il lodevole progetto lanciato dal Masaf sul finire di maggio e dedicato all’apicoltura: le circa 50mila api delle tre arnie installate sul tetto del palazzo del dicastero, in via XX Settembre a Roma, sono state brutalmente sterminate da vespe e calabroni che, ad agosto, hanno invaso la zona.

Il progetto era stato lanciato dallo stesso ministro Francesco Lollobrigida proprio in occasione della ‘Giornata mondiale delle api’, lo scorso 20 maggio. L’installazione delle tre arnie – con i colori verde, bianco e rosso a rappresentare la bandiera italiana – era stata seguita da un video di presentazione dello stesso ministro. Le arnie sul tetto del ministero facevano parte del progetto “Apincittà” ideato dalla Federazione Apicoltori Italiani e avevano rappresentato un unicum nel panorama politico europeo: quella di via XX Settembre, infatti, era stata la prima sede istituzionale europea ad ospitare un apiario di questo tipo.

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Le api, come aveva accennato Lollobrigida nel suo intervento di qualche mese fa, “sono un simbolo di operosità, la stessa che caratterizza il ministero”. Il miele prodotto, tra l’altro, era stato offerto come regalo a numerosi rappresentanti istituzionali nazionali e europei, nel corso degli eventi ufficiali del dicastero.

Lollobrigida, il commento sul progetto delle api al Masaf

“Continueremo a partecipare a iniziativa forti dell’esperienza acquisita”, così ha commentato Lollobrigida in una nota rilasciata dal Masaf. “Il Ministero due anni fa ha aderito al progetto “Api in Città”, accogliendo le api e producendo miele: l’unico miele mai prodotto da un Ministero dell’Agricoltura. Ho avuto l’onore di regalarlo alle alte cariche italiane e internazionali che ho incontrato, e tutti sono rimasti stupiti nello scoprire che su un tetto in pieno centro città si potesse produrre dell’ottimo miele”.

“È vero, le api purtroppo non sono sopravvissute, ma la morte delle api è un fenomeno ciclico e naturale, che può verificarsi per molte ragioni”, ha proseguito. “Non possiamo aspettarci che un progetto, anche valido come questo, sia immune alle leggi della natura. Quello che conta davvero è che “Api in Città” abbia funzionato. Abbiamo portato biodiversità nel cuore di Roma, e un po’ di vanto a livello internazionale. Continueremo a partecipare all’iniziativa, guardando avanti, forti dell’esperienza acquisita, spronati a fare di più e meglio”.

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