Per far fronte alle conseguenze della grave siccità che ha colpito il Sud Italia nel 2024, con particolare intensità soprattutto in Sicilia, il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf), oltre a numerosi stanziamenti per il potenziamento delle strutture irrigue, si è anche attivato per poter accedere agli aiuti europei.

Che, tuttavia, non potranno essere elargiti da Bruxelles tramite il Fondo di solidarietà dell’Unione Europea (EUSF), uno strumento istituito nel 2002 per rispondere a gravi calamità naturali ed esprimere la solidarietà europea alle regioni colpite da disastri naturali (e che, negli oltre vent’anni di attività, ha elargiti aiuti pari a oltre 8.2 miliardi di euro, a un totale di 24 stati). Questo perché questo specifico strumento, come precisato dal Masaf in una nota di chiarimento per una notizia dell’Agenzia ‘Adnkronos’, non prevede l’elargizione di aiuti a supporto dell’agricoltura.

Proprio per questa cavillo burocratico comunitario, il Masaf ha richiesto la solidarietà europea attraverso l’attivazione della riserva agricola della Politica Agricola Comune (PAC), inviando in data 11 luglio 2024 alla Direzione agricoltura della Commissione europea un dossier tecnico predisposto in collaborazione con Ismea. La richiesta italiana, ribadita dal Ministro Lollobrigida nel corso della riunione del Consiglio Agrifish del 15 luglio 2024, è attualmente all’esame della Commissione Europea, con cui il Masaf si confronta costantemente, da ultimo trasmettendo dati ed informazioni integrative in data 6 settembre 2024.

Recentemente, proprio a causa delle gravi conseguenze provocate dalla siccità sul comparto agricolo del Sud, la sigla Cia-Agricoltori Italiani aveva chiesto ufficialmente alla Regione Abruzzo di attivare le procedure per richiedere lo stato di calamità naturale.

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