Maltempo, in Italia 14 miliardi € di danni in dieci anni
L'ultima grave ondata di maltempo che ha flagellato l'Italia ha posto al centro della discussione un problema atavico. Che quest'anno, dopo mesi di siccità, ha effetti ancora più gravi. L'analisi Coldiretti
Settanta eventi climatici estremi in soli tre giorni in zone localizzate, e situate soprattutto al Nord Italia, con effetti devastanti sulle colture, nel pieno del loro sviluppo. Le grandinate violente e i nubifragi, in linea con la preoccupante tropicalizzazione che ha investito l’Italia negli ultimi anni, si sono concentrati in lassi temporali relativamente brevi, amplificando così i danni su campi e città. La Coldiretti, dopo aver ricostruito l’andamento degli eventi climatici avversi in base ai dati dell’European Severe Weather Database (Eswd), ha stimato che nel nostro Paese il maltempo sta provocando danni all’agricoltura per 14 miliardi di euro ogni dieci anni, tra perdite della produzione nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture.
Una tendenza, quella del peggioramento del maltempo, acuita dal passaggio repentino tra caldo estremo e precipitazioni violente, che stravolgono gli ecosistemi e le colture. Ad essere colpiti dalle ultime perturbazioni – riferisce la Coldiretti – sono state le coltivazioni di mais, grano e orzo ma anche vigneti e alberi da frutto come meleti che sono stati abbattuti dalla furia del vento che ha provocato anche danni alle coperture di fabbricati e capannoni delle aziende agricole.
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Maltempo, gli eventi estremi si moltiplicano su un territorio dall’orografia complessa
I cambiamenti climatici si abbattono su un territorio nazionale fragile, dall’orografia complessa (in cui oltre il 75% della superficie è di tipo collinare o montano), dove a causa della cementificazione e dall’abbandono ben 7423 comuni, il 94% del totale hanno parte del proprio territorio a rischio frane e/o alluvioni con oltre 8 milioni di persone che abitano nelle aree ad alta pericolosità, secondo l’analisi Coldiretti su dati Ispra. Inoltre, la caduta della grandine nelle campagne è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni nei campi proprio alla vigilia della raccolta, mandando in fumo un intero anno di lavoro. E, in base alle analisi dei chicchi di grandine, si è notato un loro sensibile aumento di diametro, quindi con effetti ancora più distruttivi sui raccolti. Anche perché, come accennato in apertura, per essere di sollievo ai campi la pioggia deve durare a lungo, in maniera costante e non troppo intensi, a differenza dei forti temporali, che concentrano in un arco di tempo brevissimi ingenti quantità di precipitazioni.
Con il cambiamento della distribuzione nella pioggia dal punto di vista geografico e temporale, in Italia per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto da Coldiretti e Anbi un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presente. Il progetto – conclude Coldiretti – è di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.
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