Maltempo, dopo la siccità i danni mettono a repentaglio le colture
Coldiretti avverte: "le perdite della produzione agricola nazionale e i danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne nel 2023 rischiano di essere superiori ai 6 miliardi stimati per lo scorso anno"
Nemmeno il tempo di festeggiare per l’arrivo delle tanto agognate precipitazioni che è già tempo di fare la conta dei danni causati dal maltempo. I campi di mezza Italia, in sofferenza da mesi per la siccità e le temperature invernali anomale, nelle prime settimane di maggio sono stati travolti da eventi climatici avversi – tra grandinate, nubifragi, tempeste – che hanno messo a repentaglio numerose coltivazioni, proprio alla vigilia della stagione della raccolte. A fronte di eventi avversi, tuttavia, le precipitazioni sono riuscite a sopperire alla grave carenza idrica che affliggeva alcuni dei principali bacini del Paese: attualmente il Po risulta essere mezzo metro più alto rispetto allo stesso periodo del 2022, così come il Lago Maggiore, la cui percentuale di riempimento è salita al 95% o il Lago di Como (al 77%).
Ma i danni subiti dall’agricoltura a causa di questi eventi climatici sempre più tropicalizzati restano ingenti, coinvolgendo questa volta tutta la Pianura Padana e parte del Centro Italia. Lo ha messo in evidenza la Coldiretti nell’ultimo monitoraggio che ha pubblicato. In Toscana il maltempo ha travolto con particolare violenza la zona del Chianti, tra Panzano e Greve, dove le radici delle vigne nel Chianti fiorentino sono state coperte da un manto sconfinato di chicchi di grandine come peraltro è accaduto con alberi da frutto e distese di ortaggi mentre nel grossetano il torrente in piena ha travolto tutto ciò che ha incontrato portandosi via, insieme alle piante di pomodori, insalata e zucchine anche l’impianto di irrigazione.
I danni del maltempo, regione per regione: il report Coldiretti
In Veneto nel padovano – riferisce la Coldiretti – le coltivazioni di cereali, in particolare di grano sono state appesantite dall’acqua e piegate dal vento. IL rischio è quello di una perdita di produzione, anche significativa per la formazione di marciumi, muffe e funghi a causa dell’eccessiva umidità e del contatto con il terreno bagnato mentre in Piemonte i forti temporali, che nei giorni scorsi si sono abbattuti con violente grandinate nella zona occidentale, hanno provocato danni alle colture cerealicole ed orticole, soprattutto mais e grano in fioritura.
La straordinaria caduta di pioggia in Lombardia nel mantovano ha rallentato lo sviluppo vegetale di meloni e cocomeri ma ci sono stati anche numerosi danni da allagamenti per la forte umidità che si è venuta a creare che, unitamente all’abbassamento delle temperature, rischia di tagliare la produzione. Sott’acqua sono finiti diversi ettari fra Sermide e Felonica, dove si coltiva anche il pregiato melone mantovano, che dal 2013 ha ottenuto il riconoscimento Igp. Le nuove allerte meteo stanno destando non poche preoccupazioni anche in Puglia, soprattutto per la filiera del pomodoro.
In Emilia nel ferrarese per la tracimazione dei canali sono state danneggiate a le colture frutticole, le orticole in pieno campo, le fragole, il mais, la soia e il grano che si è steso sotto il peso delle forti piogge ed anche nel Bolognese a soffrire maggiormente sono state la frutta e le colture di bietole, girasole, orzo e grano mentre in Romagna si fanno ancora i conti con i danni dell’alluvione con il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini che ha scritto al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e al Premier Giorgia Meloni per chiedere sostegno alle aziende agricole devastate.