Il vento che sta sferzando la penisola italiana negli ultimi mesi ha avuto serie ripercussioni sulle città e sui campi, con gravi ripercussioni per gli agricoltori. Lo ha sottolineato in una nota la Coldiretti, ribadendo che dall’inizio del 2022 in Italia si sono contate ben 20 bufere di vento tra raffiche violente, trombe d’aria e tornado che hanno investito a più riprese tutte le regioni. L’allarme della Coldiretti arriva sulla base dell’European Severe Weather Database (Eswd) in occasione dell’allerta della Protezione Civile per venti forti in diverse aree del Paese dopo che la tempesta Eunice ha devastato Regno Unito e nord dell’Europa.

Coldiretti, all’allarme vento si affianca il problema della siccità

La coda della perturbazione – sottolinea la Coldiretti – è arrivata in Italia portando tempo instabile con venti ad oltre 100 km/h, temporali, neve in montagna e locali grandinate. La pioggia è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.

Il rischio è dunque che si aggravino i danni in un inverno pazzo che ha fatto segnare fino ad ora una temperatura superiore di 0.55 gradi rispetto alla media lungo la Penisola con punte di +3 gradi nel nord ovest, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr relativi al mese di gennaio che è stato uno dei più asciutti mai registrati.

E’ caduta infatti – precisa la Coldiretti – il 56% di acqua in meno con un pesante deficit a livello nazionale e l’allarme siccità nelle campagne. Una situazione preoccupante che – continua la Coldiretti – si vede con la scarsità di neve in montagna e nei livelli di fumi e laghi a partire dal Po che è in secca come d’estate ma anomalie sono evidenti anche nei grandi laghi. Nelle campagne il caldo anomalo ha favorito le fioriture anticipate e si temono i danni che possono provocare le violente grandinate ma – continua la Coldiretti – preoccupa anche il rischio incendi nei boschi favorito dai terreni secchi e dal vento forte che colpisce anche le città dove il degrado del verde urbano lo rende particolarmente vulnerabile alle forti raffiche.

Per la Coldiretti l’Italia si trova di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense, siccità e alluvioni ed il rapido passaggio dal freddo al caldo che ha fatto perdere – conclude la Coldiretti – oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

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