Finalmente, dopo un prolungato periodo di grave siccità che, con diversa intensità, ha colpito diffusamente tutte le regioni italiane in questa prima parte di 2022, è in arrivo un fine settimana di perturbazioni e pioggia. Un toccasana, come ribadito anche dalla Coldiretti, per tutte le colture presenti sul suolo nazionale, di cui gli agricoltori stanno ancora portando avanti le semine primaverili: dal riso al girasole, dal mais alla soia necessari per l’alimentazione animale, le piogge che scrosceranno per l’Italia dal 5 all’8 maggio potranno di nuovo assicurare le corrette lavorazioni per tutte le filiere del Made in Italy per cui, tra l’altro, sono stati recentemente stanziati 1,2 mld €, provenienti dal fondo complementare al PNRR e destinati allo sviluppo del settore. Piogge che impatteranno positivamente anche sulle coltivazioni di grano seminate in autunno nonché su ortaggi e frutta, in un momento estremamente delicato a causa dei rincari di energia e materie prime che hanno colpito le tasche degli italiani.

Pioggia in Italia, il commento Coldiretti

“La pioggia è una manna dal cielo dopo un inizio 2022 con precipitazioni praticamente dimezzate ma – commenta la Coldiretti – per combattere la siccità ed essere di sollievo alle campagne deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti”.

Una condizione indispensabile per salvare le coltivazioni nazionali – ricorda Coldiretti – a partire da quelle delle grandi pianure del Nord dove in alcuni territori è scattata l’emergenza idrica. Il fiume Po fa registrare un livello idrometrico di -3,36 metri al Ponte della Becca, ma pesanti anomalie si vedono anche in alcuni dei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 25% di quello di Como al 36% del Maggiore, secondo il monitoraggio della Coldiretti.

La siccità, che distrugge le coltivazioni e favorisce i roghi, è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana – rileva la Coldiretti – con un danni stimati in media in un miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti. I cambiamenti climatici hanno modificato soprattutto la distribuzione sia stagionale che geografica delle precipitazioni anche se l’Italia resta un Paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente dei quali purtroppo appena l’11% viene trattenuto.

Il progetto con Anbi

Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto insieme ad Anbi un progetto concreto immediatamente cantierabile un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale. Il progetto – conclude la Coldiretti – prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti. L’idea è di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.

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