Mahindra. Un’acquisizione in Turchia…come chiave d’accesso per l’Europa
Il colosso mondiale del trattore, Mahindra, ha recentemente definito l’acquisto di una piccola società turca della meccanizzazione agricola, la Hisarlar. Grazie a un investimento inferiore ai 20 milioni di dollari, M&M si è assicurata il 75 per cento delle azioni e dunque il controllo di maggioranza. La notizia, a questo punto, parrebbe non meritare spazio […]
Il colosso mondiale del trattore, Mahindra, ha recentemente definito l’acquisto di una piccola società turca della meccanizzazione agricola, la Hisarlar. Grazie a un investimento inferiore ai 20 milioni di dollari, M&M si è assicurata il 75 per cento delle azioni e dunque il controllo di maggioranza. La notizia, a questo punto, parrebbe non meritare spazio ulteriore, non essendo di quelle che sembrano poter stravolgere il mercato del trattore. Eppure, forse, nasconde un peso specifico ben diverso.
Commentando il buon esito dell’operazione Pawan Goenka, managing director di M&M ha infatti dichiarato: “Siamo il numero uno al mondo per volumi venduti, con una presenza diretta in India, Stati Uniti, Cina, Giappone. La nostra strategia di crescita va verso una globalizzazione ancora più aggressiva, sia in termini di mercati sia di prodotti, con l’inserimento nel nostro portafoglio di nuove categorie di macchinari, oltre ai trattori. Questa acquisizione rappresenta una pietra miliare nel nostro percorso di globalizzazione”.
Europa, obiettivo agganciato
Un viaggio che sembra puntare direttamente al cuore dell’Europa, partendo dalla Turchia! Lo ha detto apertamente un altro top manager del produttore indiano, Rajesh Jejurikar: “L’acquisizione di Hisarlar ci permetterà di espandere il nostro footprint in Turchia e in Europa, presentandoci come un costruttore globale nel settore della meccanizzazione”.
Attualmente Hisarlar può contare su due stabilimenti di produzione in Turchia e già esporta circa un terzo della sua produzione. La direzione preferita del Made in Turkey è quella del Medio Oriente e dell’Africa. E anche questo, nel piano di globalizzazione di M&M, non sembra essere un fattore di scarso rilievo.