Made in Italy, stanziati 1,2 mld € a sostegno delle filiere
Gli stanziamenti si inseriscono all'interno del fondo complementare al PNRR e rappresentano una boccata d'aria a fronte dell'inflazione galoppante, ai massimi a causa delle conseguenze del conflitto in Ucraina
Sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il tanto atteso bando salva filiere, espressamente dedicato al sostegno del Made in Italy. Si tratta, in sostanza, di una misura che attua finalmente il decreto “Definizione dei criteri, delle modalità e delle procedure per l’attuazione dei contratti di filiera previsti dal fondo complementare al Pnrr” e che stanzia a favore delle filiere italiane – dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura – un totale di 1,2 miliardi di euro da utilizzare negli investimenti.
Made in Italy, il cibo rappresenta quasi il 25% della ricchezza nazionale
Come sottolinea la Coldiretti (che ha espresso grande soddisfazione per il provvedimento richiesto nella lettera spedita al premier Mario Draghi nel corso della mobilitazione degli agricoltori in tutta Italia), il cibo è diventato la prima ricchezza dell’Italia che vale oggi dal campo alla tavola quasi un quarto del Pil nazionale ma svolge soprattutto una funzione insostituibile sul piano alimentare e sociale in un momento in cui 5,5 milioni di italiani in una condizione di povertà assoluta sui quali oggi pesa l’inflazione generata dalla guerra in ucraina che colpisce il carrello della spesa e mette a rischio alimentare quasi un italiano su 10 (9,4%).
“Il bando – afferma il presidente Prandini – permette alle nostre imprese di contare su finanziamenti importanti per costruire traiettorie di futuro in una fase incerta come quella che stiamo vivendo. Il modello dei contratti di filiera – precisa Prandini – consente di combattere la speculazione sui prezzi con una più equa distribuzione del valore lungo la filiera per tutelare i consumatori dall’aumento dell’inflazione ed il reddito degli agricoltori dalle pratiche sleali in una situazione in cui oggi più di 1 azienda agricola su 10 (11%) rischia di cessare l’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo. Si tratta di un altro risultato della mobilitazione della Coldiretti che insieme a Filiera Italia è da tempo al lavoro per presentare progetti operativi per utilizzare al meglio queste risorse, dalla zootecnia al vino, dal grano alla frutta secca, dall’olio all’ortofrutta fino ai fiori”.
I contratti di filiera, partendo dalla produzione agricola, si sviluppano – spiega la Coldiretti – nei diversi segmenti della filiera agroalimentare con un contributo dello Stato concesso per diverse tipologie di investimenti con un volume da 4 a 50 milioni di euro destinati a produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, per la promozione e la pubblicità di prodotti di qualità certificata o biologici, ricerca e sperimentazione. Il bando appena pubblicato – conclude la Coldiretti – prevede soglie di aiuto più alte rispetto al passato, che possono arrivare anche fino al 100% ad esempio per la ricerca. Grande attenzione alla sostenibilità degli interventi proposti in linea con gli obiettivi del Pnrr.