Il mercato delle macchine agricole europeo è in sofferenza. E le prospettive per il 2025 non sono rosee. Lo testimoniano, nero su bianco, i dati che sono arrivati lapidari gli scorsi mesi, e lo confermano anche gli operatori di settore, dai produttori alle sigle agromeccaniche. Come FederUnacoma, che non ha mancato di ribadirlo anche durante il suo annuale Think Tank, conclusosi a Bevagna di Perugia, in Umbria.

Sono tante, infatti, le sfide che il mercato si appresta ad affrontare: in un anno, il 2025, che per il settore della meccanica agricola e del gardening si presenta ancora come particolarmente impegnativo. FederUnacoma non ha mancato di sottolineare sin da subito che le cause di questo andamento sono legate non soltanto all’aumento dei costi di produzione e della logistica e all’instabilità economica che scoraggia gli investimenti, ma anche ai nuovi assetti geopolitici che creano incertezza nelle strategie d’impresa.

Tanti, dunque, i temi al centro del dibattito del Think Tank ‘Rinnovare l’impresa: strategie e strumenti per le sfide del mercato’: il rischio dazi e la diversificazione dei mercati di esportazione delle aziende italiane, ma anche i nuovi trend di consumo che avranno effetto sulla filiera agroindustriale. In questo scenario la meccanica agricola è chiamata a svolgere un ruolo ancora più strategico per garantire quegli standard di qualità e sostenibilità che sono oggi chiesti al mondo agricolo dagli stessi consumatori.

Macchine agricole, tra resilienza e innovazione

“Le variabili economiche, finanziarie e geopolitiche hanno grande influenza sulla vita delle imprese, e queste debbono prenderne atto. Tuttavia, le imprese non subiscono passivamente i fatti economici, ma li interpretano e li affrontano con le proprie armi”. Questo il commento con cui il direttore generale di FederUnacoma Simona Rapastella ha aperto il Think Tank.

“Il settore agromeccanico da sempre accompagna la crescita e il potenziamento dell’economia agricola. Attraverso la ricerca e l’innovazione – ha detto la presidente di FederUnacoma Mariateresa Maschio – i costruttori hanno realizzato macchinari sempre più evoluti, in grado di ottimizzare le lavorazioni agricole riducendo gli input e migliorando la sostenibilità delle lavorazioni. Oggi ci troviamo ad affrontare sfide ancora più complesse, perché l’agricoltura esprime fabbisogni tecnologici avanzati che impongono alle aziende investimenti significativi a fronte di uno scenario caratterizzato da una forte instabilità”.

Instabilità che in questi primi mesi dell’anno è stata accentuata dall’ipotesi prospettata dal governo statunitense di disincentivare le importazioni dall’estero attraverso un pesante regime daziario. Ad esserne penalizzati sarebbero anche gli scambi con l’Italia, che vede negli Stati Uniti il principale mercato di sbocco per un’ampia tipologia di prodotti, tra cui proprio le macchine agricole.

“L’amministrazione americana si trova davanti a un bivio. I dazi all’importazione, al momento solo annunciati ma non ancora applicati, rispondono al duplice obiettivo di riportare negli Stati Uniti alcune produzioni industriali strategiche, come quelle del settore automobilistico, farmaceutico e dell’acciaio e del rame, e di spingere Paesi terzi a finanziare il debito pubblico che rappresenta il punto debole dell’economia statunitense. Questo – ha spiegato il vicedirettore del Corriere della Sera Federico Fubini – impone alle aziende italiane di diversificare le proprie strategie commerciali, cercando nuovi mercati per compensare eventuali cali in quelli tradizionali”.

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I nuovi scenari

I lavori della sessione plenaria, svoltisi nel corso della mattinata, si sono conclusi con l’intervento di Stefano Galli, global business partner di NielsenIQ, che ha analizzato i trend di mercato di lungo periodo relativamente alle filiere agroindustriali. “Le più recenti proiezioni indicano che entro il 2032 l’Asia rappresenterà la metà della spesa privata mondiale. Lo spostamento dei consumi verso est – ha affermato Gallo – è dovuto alla crescita demografica del continente e all’espansione della classe media che vede aumentare il proprio reddito”.

Secondo l’analisi Nielsen, questa maggiore capacità di spesa sarà orientata anche verso i prodotti alimentari di qualità elevata, secondo una linea di tendenza già consolidata nelle economie più avanzate. Tuttavia, la qualità non è l’unico driver che guida i comportamenti d’acquisto dei consumatori che, come indica l’analisi Nielsen, denotano una crescente sensibilità della sostenibilità ambientale e della sostenibilità economica e sociale. Nel pomeriggio il Think Tank si è poi sviluppato con i tavoli di confronto su tre temi decisivi per la competitività delle imprese, quello degli investimenti nella ricerca, quello del ricambio generazionale nella gestione delle imprese e quello del marketing innovativo per il settore agromeccanico.

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