Nonostante l’andamento altalenante nel mercato italiano, le macchine agricole mettono a segno ottimi risultati a livello produttivo nel nostro Paese, facendo lievitare il livello complessivo nel 2023 a oltre 16 miliardi di euro. Quello fotografato da FederUnacoma è, di fatto, il massimo storico in termini di valore raggiunto dalla produzione italiana di macchine e componenti per l’agricoltura e la cura del verde.

Il fatturato della produzione è infatti salito a 16,4 miliardi di euro, come somma dei singoli comparti merceologici. Il valore delle trattrici si attesta sui 2,7 miliardi, con un incremento del 13% rispetto all’anno precedente in ragione di 51 mila unità prodotte (-6,6%); le attrezzature e le macchine operatrici raggiungono i 7,4 miliardi, con un incremento del 5,4%; e la produzione di trattrici incomplete e parti di trattrici ha generato un valore di 1,4 miliardi di euro (+7,7%).

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A questi comparti merceologici si aggiunge la componentistica per i mezzi agricoli, con un fatturato di 4 miliardi di euro (+5,2%), mentre le macchine e attrezzature per il giardinaggio e la cura del verde – unico segmento che non segna incrementi di fatturato – segnano un totale di 900 milioni di euro (-5,3%).

“La crescita del fatturato – ha spiegato la Presidente di FederUnacoma Mariateresa Maschio – deriva da un aumento dei prezzi di listino, dovuto all’inflazione e al rincaro delle materie prime, e non corrisponde ad un incremento delle quantità prodotte, che restano comunque elevate confermando la meccanica agricola italiana come una delle realtà più importanti nel panorama internazionale”.

Macchine agricole, centrali le esportazioni. Da non sottovalutare gli aumenti dei listini

Sul bilancio del settore hanno avuto un ruolo determinante le esportazioni, che rappresentano circa il 70% in valore della produzione italiana. Le sole voci relative a trattrici, macchine agricole e trattrici incomplete – in base a quanto riportati dai dati ISTAT – indicano un valore dell’export pari complessivamente a 8 miliardi di euro (+9,8%), con una bilancia commerciale in attivo di 5,8 miliardi, resa ancora più consistente dalla quota rilevante delle esportazioni di componentistica e macchine per il giardinaggio e la cura del verde.

“La geografia delle nostre esportazioni – ha concluso Mariateresa Maschio – vede ancora una netta prevalenza dell’Europa (l’UE 27 assorbe il 63% delle trattrici made in Italy ed un ulteriore 16% viene assorbito dall’Europa non comunitaria); mentre per quanto riguarda le altre tipologie di macchine l’UE 27 assorbe il 51% della nostra produzione e gli altri Paesi europei un ulteriore 14%. Guardando ai singoli Paesi, il primo partner commerciale italiano per le trattrici è la Francia (344 milioni di euro in valore), seguito dalla Germania, dalla Turchia e dagli Stati Uniti; mentre per le altre tipologie di macchine sono gli Stati Uniti il primo mercato, seguiti da Francia, Germania e Regno Unito”.

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