Macchine agricole, come cambia la geografia dei mercati
Il mercato delle trattrici chiuderà il 2016 con una flessione in quasi tutti i principali Paesi. I dati elaborati da Agrievolution, diffusi nel corso della conferenza stampa FederUnacoma in apertura di EIMA International, indicano nei primi nove mesi dell’anno un calo delle vendite in Europa (-6 per cento), in Cina (-29 per cento), in Brasile […]
Il mercato delle trattrici chiuderà il 2016 con una flessione in quasi tutti i principali Paesi. I dati elaborati da Agrievolution, diffusi nel corso della conferenza stampa FederUnacoma in apertura di EIMA International, indicano nei primi nove mesi dell’anno un calo delle vendite in Europa (-6 per cento), in Cina (-29 per cento), in Brasile (-17 per cento), in Russia (-19 per cento) e in Giappone (-24 per cento).
Pochi i Paesi che mantengono indici positivi; fra questi l’India (+17 per cento, che compensa il calo consistente avuto nel 2015), e la Turchia (+7 per cento). Lieve incremento negli Stati Uniti (+3 per cento) anche se i trattori con potenza superiore ai 100 cavalli registrano nel Paese un crollo di vendite (-22 per cento). A fine anno l’India dovrebbe raggiungere quota 600 mila trattori, la Cina 400 mila, gli Stati Uniti 200 mila e l’Europa 160 mila.
Il calo delle vendite è dovuto alla riduzione dei redditi agricoli causata dall’eccesso di produzione delle principali commodity e dal conseguente cedimento delle loro quotazioni sul mercato, che lascia agli agricoltori minore margine per gli investimenti. Una crisi dunque congiunturale, iniziata nel 2014 e destinata a protrarsi anche nell’annata agraria 2016-2017 nella quale si prevede ancora un eccesso di produzione, con un incremento dell’1,5 per cento del raccolto di cereali (soprattutto per le performance produttive di Stati Uniti, Australia, Canada, Cina e Kazakistan) e con incrementi dell’1,3 per cento per il riso, del 4 per le oleaginose, dell’1,1 per il latte.
La fase negativa per gli acquisti di macchine agricole è destinata a perdurare anche nel 2017, e solo a partire dal 2018 si può prevedere una ripresa. La battuta d’arresto coinvolge molti dei principali Paesi ma non intacca i trend positivi che caratterizzano alcuni mercati emergenti che rappresentano – dopo l’affermazione di India, Cina, Brasile e Turchia – la nuova frontiera della meccanizzazione agricola.
Un’indagine promossa da FederUancoma e realizzata da Nomisma sull’andamento delle importazioni di trattrici mette in evidenza come, indipendentemente dall’andamento congiunturale dell’agricoltura a livello globale, la domanda di meccanizzazione proceda a ritmo serrato in alcuni nuovi mercati.
Nei sei anni dal 2010 al 2015 – è stato illustrato nel corso della conferenza dal Presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni – le importazioni di trattori sono cresciute in Vietnam del 400 per cento (per un valore di 124 milioni di dollari), in Etiopia del 250 per cento, in Kenya del +240 per cento. Il dato più vistoso risulta quello di Cuba, che nel solo 2015 ha registrato un incremento delle importazioni di oltre l’800 per cento. Per quanto riguarda le altre macchine agricole e le attrezzature sono le Filippine e la Cambogia i Paesi con i maggiori tassi di crescita dell’import (rispettivamente +190 per cento e +210 per cento nei sei anni), seguiti da Vietnam ed Etiopia (+128 per cento e +117 per cento).