Lombardia, stanziati 17 mln € a sostegno degli allevamenti per far fronte al caro energia
I contributi, basati sul numero dei capi di bestiame posseduti, potranno arrivare fino a 15.000€ per impresa. Ad essere interessate soprattutto settore suinicolo e latte di montagna.
A causa dei rincari energetici senza precedenti che hanno investito il settore zootecnico italiano, combinati allo spettro dell’aumento del costo del latte fino ai 2€ al litro (con possibili conseguenze devastanti non solo sulle stalle ma su tutto il tessuto agroalimentare italiano), la Regione Lombardia ha annunciato lo stanziamento di 17 milioni di euro per venire in soccorso delle imprese di settore che hanno la sede della propria attività sul territorio regionale. L’intervento è stato possibile grazie alla modifica del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 attraverso l’attivazione della ‘Misura 22’ che prevede un sostegno temporaneo a favore di agricoltori e Pmi particolarmente colpiti dalle conseguenze della guerra in Ucraina.
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La misura prevede per le aziende suinicole un sostegno da 7.000 euro (per imprese fino a 500 uba, unità di bestiame adulto) e 15.000 euro per le imprese con più di 500 uba allevati. Per le aziende di latte situate in montagna il contributo è di 5.000 euro (fino a 30 uba allevati) o 10.000 euro (oltre i 30 uba). Per quanto riguarda il settore suinicolo, la scelta è motivata dalla stima dei maggiori costi che impattano sulle imprese agricole e che sfiorano i 103.000 euro per le aziende che allevano granivori. Inoltre, per il settore suinicolo nel 2022, come indicato dallo studio Crefis dell’Università Cattolica di Piacenza, si sta assistendo a un significativo calo di tutti gli indici di redditività.
La scelta di concentrare l’intervento sull’allevamento bovino da latte nell’ambito montano è motivata dal fatto che in questo contesto le aziende hanno una minore redditività. Il rapporto ‘Reddito netto/ricavi’ nella montagna alpina è infatti sceso al 16,9%. I costi espliciti, tra i quali gli alimenti acquistati, hanno poi una più alta incidenza sui ricavi pari all’83,1% nel 2021. A causa della siccità sono aumentate anche le difficoltà di reperimento dei foraggi e mangimi e incrementati i costi di trasporto. L’area montana alpina è inoltre specializzata nell’allevamento da latte e ciò comporta ridotti margini di manovra per far fronte all’incremento dei costi.
Il commento dell’assessore
“L’aumento dei prezzi dell’energia, dei concimi e dei mangimi – ha sottolineato l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi – sta mettendo in ginocchio intere filiere. Regione Lombardia avvia le procedure per una misura specifica volta a fornire un sostegno temporaneo eccezionale. Una previsione di spesa di 17,4 milioni di euro per due settori che più di altri stanno sentendo gli effetti della guerra in Ucraina: il suinicolo e quello del bovino da latte di montagna. Metteremo in campo le stesse modalità di intervento fatte ai tempi del Covid cioè liquidità immediata a burocrazia zero. Tutto ciò per far respirare le imprese. Abbiamo l’obiettivo infatti di aprire il bando già nelle prossime settimane”.
“Tante realtà di montagna – ha spiegato l’assessore – sono già ai margini della redditività e rischiano la chiusura. Al di là dell’aspetto economico c’è un rischio serio collegato all’abbandono dei territori, con conseguenze anche di carattere ambientale. Tutelare le nostre imprese agricole – ha concluso – significa tutelare i consumatori e la sicurezza alimentare di ciò che mangiamo. Siamo la prima regione agricola d’Italia e intendiamo tutelare le nostre filiere di qualità”.