Lollobrigida: «no a fondi Pac a chi viola norme». Previste anche nuove sanzioni per caporalato
Lotta al caporalato e maggiore controllo sull’applicazione delle corrette norme, sia sulla sicurezza che sui contratti di lavoro, all’interno del mondo dell’agricoltura. Può essere interpretata con questa duplice chiave di lettura la ratio utilizzata dal Governo Meloni per il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 9 dicembre e inerente il mondo del lavoro […]
Lotta al caporalato e maggiore controllo sull’applicazione delle corrette norme, sia sulla sicurezza che sui contratti di lavoro, all’interno del mondo dell’agricoltura. Può essere interpretata con questa duplice chiave di lettura la ratio utilizzata dal Governo Meloni per il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 9 dicembre e inerente il mondo del lavoro tra cui figura, appunto, anche il contrasto alla piaga del caporalato.
“Con l’approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto che prevede le nuove misure sanzionatorie anche in tema di caporalato, il Governo Meloni mostra ancora una volta con i fatti che in Italia si sta finalmente voltando pagina, pure nel mondo agricolo e agroalimentare”, ha esordito il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida. “Tra le varie misure, abbiamo previsto infatti nuove sanzioni per chi viola le norme a tutela dei diritti dei lavoratori, comprese quelle contro il caporalato in agricoltura”.
“Per la prima volta, coloro i quali si rendono responsabili di queste infrazioni non potranno essere destinatari degli aiuti economici e, in generale, dei benefici previsti dalla Pac. Questo provvedimento si aggiunge al decreto interministeriale sulla condizionalità sociale che ho firmato circa un mese fa insieme ai colleghi ministri dell’Interno Piantedosi, del Lavoro Calderone e della Salute Schillaci. Continuiamo, con atti concreti, a portare avanti le nostre politiche di contrasto allo sfruttamento dei lavoratori e di tutela dei diritti, della salute e della sicurezza sul lavoro”.