La risposta di SDF al Covid. Intervista a Massimiliano Tripodi, Marketing Executive Director
L’emergenza sanitaria ha impattato sui diversi stabilimenti Same Deutz-Fahr con forza diversa bloccando completamente la produzione a Treviglio e in Cina. Produzione e domanda sono crollati, per questo la previsione di SDF, nonostante gli investimenti nel digitale sia su prodotto, sia nei processi di vendita, è di un calo del fatturato del 15 per cento. […]
L’emergenza sanitaria ha impattato sui diversi stabilimenti Same Deutz-Fahr con forza diversa bloccando completamente la produzione a Treviglio e in Cina. Produzione e domanda sono crollati, per questo la previsione di SDF, nonostante gli investimenti nel digitale sia su prodotto, sia nei processi di vendita, è di un calo del fatturato del 15 per cento.
Un risultato pesante che però lascia intravedere una luce in fondo al tunnel nel medio periodo, tanto che, parlando con Massimiliano Tripodi Marketing Executive Director, emerge che l’azienda ha confermato il piano strategico aziendale dei prossimi 5 anni.
SDF e Covid. Quali sono stati gli impatti della crisi ad oggi?
La pandemia Covid-19 (Sars-CoV-2) ha imposto modifiche ai comportamenti sociali sia in ambito privato che aziendale. Le attività produttive SDF sono state impattate in diverso modo in relazione alla localizzazione dei siti produttivi. In Cina gli stabilimenti si sono fermati a febbraio e già nel mese di marzo si è ritornati alla piena operatività.
Nello stabilimento indiano il lockdown ha interessato il mese di aprile e ad oggi la ripresa delle attività è completata. Decisamente migliore la situazione in Turchia che non ha avuto, ad oggi, particolari effetti restrittivi a causa del Covid-19 (Sars-CoV-2) e sta ben gestendo una situazione di mercato in ripresa dopo le difficoltà dell’anno scorso.
Gli stabilimenti europei di Germania e Francia hanno operato normalmente accusando qualche rallentamento soltanto per alcune difficoltà nell’approvvigionamento dei componenti provenienti dai paesi in lockdown, così come lo stabilimento di mietitrebbie croato che si è invece fermato ed è previsto riparta nel mese in corso.
Completamente diversa è invece la situazione dello stabilimento di Treviglio dove la fermata produttiva si è protratta per quasi due mesi. Grazie all’impegno di tutto il collettivo aziendale è stato possibile predisporre ed attuare in azienda i protocolli di sicurezza che hanno consentito di riprendere la produzione garantendo la massima tutela della salute dei dipendenti.
Quali sono gli scenari su cui state lavorando da qui a un anno? E dal punto di vista della vostra proposta commerciale cosa e come cambia?
SDF sta gestendo l’impatto della pandemia predisponendo un nuovo budget, rielaborato alla luce del nuovo scenario. La previsione è di un calo del fatturato nell’ordine del 15 per cento riconducibile agli effetti dell’emergenza Covid sia su produzione che su domanda.
Il settore agroalimentare e della meccanizzazione agricola, una volta terminata l’emergenza, non dovrebbe risentire in modo rilevante di un calo della domanda. Per questo motivo il piano strategico aziendale dei prossimi 5 anni non è stato cambiato.
Quali cambiamenti organizzativi avete dovuto apportare nell’immediato per gestire la riapertura e quali pensate di approntare nel breve periodo?
Sin dai primi giorni di chiusura dello stabilimento di Treviglio SDF ha organizzato una squadra di tecnici esperti che insieme ai sindacati hanno studiato, definito e implementato tutte le procedure necessarie a garantire la sicurezza totale dei collaboratori. Specifiche risorse sono state messe a disposizione per la messa in sicurezza delle singole postazioni di lavoro sia in linea che negli uffici. Gli spazi comuni dove necessario sono stati ampliati ricorrendo alla riqualificazione di spazi aziendali (vedi il museo aziendale utilizzato come ulteriore spazio mensa) o all’installazione di tensostrutture provvisorie.
A questo si aggiunge l’inserimento nella normale routine aziendale di quelle che sono le regole comportamentali dettate dalle disposizioni governative, come la messa a disposizione dei dipendenti di mascherine, guanti e occhiali, il controllo della temperatura in ingresso tramite termoscanner, la disponibilità di detergenti alcolici per la disinfezione delle mani e la sanificazione quotidiana delle postazioni di lavoro. La ripresa delle attività è avvenuta in modo graduale ma ad oggi possiamo dire di essere tornati a pieno regime e in totale sicurezza.
Ci sono stati dei cambiamenti o delle trasformazioni che in qualche modo potrebbero risultare utili a prescindere dalla stretta emergenza?
Il focus SDF nell’ultimo anno è stata la trasformazione digitale sia per quanto riguarda il prodotto che per quanto concerne i processi di vendita. Il Covid possiamo dire che ha confermato la bontà di questa scelta strategica.
Alla luce di questa vicenda è mutato il vostro rapporto con le innovazioni? Pensate che questa crisi potrebbe accelerare/rallentare l’introduzione di qualche innovazione in azienda, quale nel caso?
Continueremo a investire in ricerca e sviluppo ed entro il 2020 lanceremo sul mercato importanti novità di prodotto nel segmento dell’alta potenza, combinando performance di prodotto e connettività. Come già detto il piano strategico dei prossimi 5 anni non ha subito alcuno stop.
Toccando il tema del risk management, quali impatti pensate che questo evento potrà avere in termini di Automazione, Big Data / Analisi dati, Filiera / Mercati di approvvigionamento? Sarà occasione di reshorig?
Automazione e Big Data sono certamente due mega trend dell’industria, sicuramente l’insorgenza della pandemia da COVID 19 aumenterà ancora di più l’attenzione a queste tematiche.