Dopo l’Olanda tocca alla Francia e alla Germania. Oltre mille trattori hanno invaso Parigi, dalla Periferique agli Champs Elysees, e altri 5 mila hanno preso d’assalto Berlino concentrandosi vicino alla Porta di Brandeburgo.

Trattori invadono Parigi e Berlino

I due Paesi più importanti d’Europa per quanto riguarda il settore agricolo registrano l’insurrezione dei farmer, che come d’altronde praticamente ovunque, rappresentano l’anello più debole di una filiera che ha ormai innalzato a veri protagonisti gli attori della trasformazione e della distribuzione. In entrambi i casi gli agricoltori confluiscono al centro delle capitali per denunciare il crollo dei redditi ed esercitare pressioni sui governi.

Trattori invadono Parigi e Berlino

In Francia i motivi di malcontento riguardano l’aumento dei costi produttivi e delle tasse oltre al calo dei prezzi di vendita e rimozione delle quote su alcuni prodotti che mediamente hanno fatto crollare i redditi del 40 per cento negli ultimi 5 anni, fino al 75 per cento in alcuni settori, come quello dello zucchero. Sulla carta la legge nota come ‘Egalim‘ (che sta per uguaglianza alimentare), in vigore da inizio 2019, avrebbe dovuto segnare una ripresa dei redditi agricoli grazie a rapporti più equi con la grande distribuzione, ma la sua attuazione non ha ancora sortito gli effetti sperati.

Hashtag: salva il tuo contadino!

Un malessere che da settimane viaggia anche sui social, con l’hastag “SauveTonPaysan” (Salva il tuo contadino), sempre più popolare. “Vogliamo incontrare i vertici e il ministro dell’Agricoltura Didier Guillaume”, ha dichiarato la Presidente del sindacato agricolo Fnsea, Christiane Lambert, sugli Champs-Elysées. Ministro che, almeno a parole, questa volta viaggia sulla stessa lunghezza d’onda di chi protesta: “Sostengo la loro rabbia e la loro manifestazione. Capisco che si siano stufati“, ha dichiarato il Ministro, assicurando “il massimo sostegno del governo nella transizione agro-ecologica”.

Trattori invadono Parigi e Berlino

È scontro con gli ambientalisti

Gli agricoltori tedeschi protestano invece  contro una serie di misure che prevedono una stretta relativa alla difesa dell’ambiente, a difesa degli insetti e limitazioni di fertilizzanti allo scopo di preservare le falde acquifere. Norme, nello specifico varate all’inizio di settembre  dalla ministra per l’agricoltura Julia Klöckner (CDU) e dalla ministra per l’ambiente Svenja Schulze (SPD). Tra i provvedimenti contestati, la messa al bando dei pesticidi a base di glifosato, che spariranno lentamente entro il 2023, e la proposta di ridurre il contenuto di nitrati nelle acque sotterranee, eliminando l’uso di alcuni fertilizzanti e letame liquido. A detta degli animatori della protesta, infuriati tra l’altro per l’accusa di essere inquinatori, si tratta di provvedimenti che mettono a rischio la stessa sopravvivenza delle aziende agricole tedesche.

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