Kverneland. Nuovi sviluppi per lo Strip-tillage
Il nuovo Kultistrip di Kverneland rappresenta un’innovativa soluzione per la lavorazione a strisce (Strip-tillage). Tale tecnica è caratterizzata da esigenze specifiche, prima tra tutte la particolare gestione del residuo colturale sulla fila e nell’inter-fila. Il Kultistrip è costituito da un robusto telaio su cui è possibile variare la distanza degli elementi di lavorazione da 45 a 80 […]
Il nuovo Kultistrip di Kverneland rappresenta un’innovativa soluzione per la lavorazione a strisce (Strip-tillage). Tale tecnica è caratterizzata da esigenze specifiche, prima tra tutte la particolare gestione del residuo colturale sulla fila e nell’inter-fila.
Il Kultistrip è costituito da un robusto telaio su cui è possibile variare la distanza degli elementi di lavorazione da 45 a 80 centimetri. Kverneland propone sia telai rigidi a 4 e 6 file che pieghevoli a 6 o 8 file. I gruppi di lavoro per ciascuna fila sono collegati da un sistema a parallelogramma che garantisce il necessario adattamento al profilo del terreno.
Ogni gruppo di lavoro è composto da diversi organi. Il primo è un disco di taglio dal diametro di 560 millimetri, posizionato anteriormente per aprire il terreno e tagliare i residui più lunghi. Dopo la pulizia dei residui il terreno può essere lavorato fino ad una profondità di 30 centimetri; è possibile equipaggiare il Kultistrip con tre diverse tipologie di denti (dritti, curvi e semicurvi) in base alla condizione del suolo e alla velocità di lavoro. Il sistema idraulico “non-stop”, o in alternativa il sistema con bullone di sicurezza, proteggono la macchina da possibili danneggiamenti accidentali. Nell’estremità posteriore del gruppo di lavoro di ciascuna fila è possibile scegliere tra tre tipi di ruote costipatrici: dentate, a gabbia e Farmflex in gomma.
Il Kutistrip può essere allestito in modo tale da affrontare in un unico passaggio sia la lavorazione a strisce che l’interramento di fertilizzanti. Un sistema brevettato di posizionamento del concime, regolabile indipendentemente dalla profondità di lavoro, permette di effettuare un miglior effetto “starter” sulla coltura. La combinazione con serbatoio frontale sul sollevatore anteriore del trattore costituisce un razionale cantiere di lavoro.