Kverneland e Kubota puntano su sarchiatrici e attrezzi sostenibili: acquisita BC Technique

Sarchiatrici interfilari, rompicrosta, sistemi di attacco autoguidati e strigliatori: sono gli attrezzi nella cui è produzione da anni è specializzata la francese BC Technique S.A.S e sui quali Kverneland Group (parte della galassia Kubota) ha deciso di investire, rilevando il 100% delle azioni della società francese.

In linea con le strategie del Gruppo Kubota, in continua espansione nei campi dell’innovazione e della digitalizzazione, gli attrezzi e le soluzioni sviluppate da BC Technique (e distribuite con il marchio Phenix Agrosystem) guardano al futuro dell’agricoltura sostenibile, consentendo ai clienti di gestire le coltivazioni con metodi efficienti, accurati, anche tramite il controllo delle piante infestanti.

Yasukazu Kamada, Presidente e CEO di Kverneland Group, ha sottolineato che i prodotti Phenix Agrosystem rafforzeranno ulteriormente l’impegno strategico di Kverneland Group e Kubota nel fornire metodi di coltivazione sostenibili. “Ci sono sinergie nel coniugare questi sistemi di prodotto – ha esordito Kamada – e le soluzioni di queste due aziende” tanto che ne deriveranno “benefici preziosi per i partner di distribuzione e gli agricoltori. I partner di distribuzione e i clienti di Phenix Agrosystem sono una risorsa importante”, che “conferma la continuazione del marchio Phenix e della sua distribuzione. Parallelamente, i prodotti saranno introdotti anche con i marchi Kverneland e Kubota nelle rispettive reti di distribuzione”.

A Kamada ha fatto Eco Mathias Bounon, proprietario di Phenix Agrosyste: “Kubota e Kverneland Group – ha detto a margine dell’acquisizione, che vedrà la continuità lavorativa con il team precedente – condividono la stessa visione e strategia di sviluppo di Phenix Agrosystem. Vediamo grandi opportunità e sinergie nell’entrare a far parte di questo gruppo. Rafforzerà la presenza dei prodotti Phenix in tutto il mondo, sostenendo pratiche agricole rispettose dell’ambiente e rendendo l’agricoltura più sostenibile e più sana”.