Parlare di Kramer significa riportare alla mente i numerosi brevetti del costruttore tedesco. Fra cui le quattro ruote motrici e sterzanti. Oggi il marchio si presenta con una gamma pensata in modo specifico per l’agricoltura in cui impianto idraulico, traslazione e soluzioni strutturali permettono di far fronte ad applicazioni di ogni genere. Abbiamo provato il modello al top della gamma Kramer, il KT559, utilizzato nell’impianto a biogas della Cooperativa Mené di Cavallermaggiore (Cn).

Alimentazione che vede il carico quotidiano di circa 20 tonnellate di letame e 28 tonnellate di silomais. Oltre, ovviamente, a tutte le operazioni accessorie per la corretta gestione e manutenzione della logistica dell’impianto. Il Kramer KT559 ha un diagramma di lavoro che permette di sollevare 5.000 chili alla massima altezza di 8,75 metri. Potenziale che consente alla macchina della Cooperativa Mené di lavorare con una benna desilatrice Trioliet dal peso operativo di 2.400 chili che, a pieno carico, arriva al limite operativo massimo di 5.500 chili che il KT559 è in grado di sollevare.

Kramer KT559, la meccanica. Rapido ed efficiente

Il Kramer KT559 punta su un equilibrato mix fra soluzioni ‘classicamente diffuse e una gestione complessiva delle potenzialità meccaniche e idrauliche che sfrutta brevetti propri e intelligenti soluzioni elettroniche. Il motore Deutz TCD 4.1/L4 Stage V con DOC+DPF+SCR eroga 115 kW (156 cv) e aziona l’impianto idraulico Load Sensing da 187 l/ min che lavora a 260 bar. La trasmissione è l’apprezzata EcospeedPRO che permette di passare da 0 a 40 km/h senza salto di gamma e senza interruzioni di erogazione di coppia. Un brevetto Kramer che sfrutta un ampio angolo di rotazione del motore idraulico.

La versione PRO consente di avere una forza di spinta maggiorata rispetto alla versione standard e la funzione Smart Driving che, a velocità stabilizzata, riduce in modo automatico il numero di giri per risparmiare carburante. Una soluzione completamente meccanica che consente al KT559 di affrontare le rampe di accesso alle tramogge di alimentazione senza dover gestire il cambio gamma della trasmissione idrostatica. In assetto di lavoro con la benna desilatrice Trioliet il KT559 si comporta in modo dinamico e produttivo permettendo di affrontare la gravosa applicazione in scioltezza.

Kramer

Pensato per l’operatore

Se la struttura base del Kramer KT559 viene da lontano e rientra in quei progetti in cui equilibrio e prestazioni sono stati ottimizzati in modo realmente efficiente, il costruttore non ha però mai smesso di aggiornare le sue macchine pensando all’operatore. L’idraulica Load Sensing da 187 l/min è pienamente sfruttata grazie al sistema Smart Handling. Un sistema che ottimizza regime motore, gestione del braccio in diverse modalità di lavoro e la zona di sovraccarico, evitando il ribaltamento longitudinale, sfruttando al massimo le potenzialità di carico. Le modalità di lavoro Benna, Forca o Manuale sono facilmente selezionabili dal quadro di comando. Sul joystick, solidale con il sedile di guida, è possibile comandare 17 funzioni differenti con la stessa mano. Fra le possibilità fornite dalla gestione complessiva del KT559 vi è anche la regolazione, in tre fasi, della velocità di lavoro dell’idraulica di braccio, carico e scarico degli attrezzi. Le selezione avviene in modo rapido tramite il display e un Jog Dial immediati e molto chiari.

Kramer KT559: ‘Pesante’, ma non sembra

Se c’è un merito da attribuire a Kramer è sicuramente quello di avere una gamma di macchine pensate per operare in condizioni gravose. Altezza libera da terra, assali, telaio, braccio sono progettati per resistere a impieghi pesanti. Ciò nonostante il KT559 non è un mezzo ingombrante o che tradisca le sue reali capacità di sollevamento. Il peso operativo di 11.500 chili è infatti concentrato in modo intelligente nel telaio. Impostazione che conferisce al KT559 i diagrammi di sollevamento che lo posizionano al vertice della propria categoria.

Nessun altro sollevatore telescopico di questa classe ha infatti lo stesso equilibrio e gli stessi diagrammi di carico del Kramer KT559. La gestione della modalità di sterzo è comandata da una manopola collocata sul cruscotto. Il cambio fra sterzo anteriore, a granchio o quattro ruote avviene con l’allineamento automatico senza aver bisogno di nessun altro intervento da parte dell’operatore. L’alimentazione dell’impianto con silomais caricato in trincea è il compito più gravoso a cui è sottoposto il KT559 della Cooperativa Mené.

Kramer

A prescindere dall’applicazione ‘load & carry’ che sollecita in modo pesante la traslazione, il carico dell’insilato con la benna Trioliet non è affatto una passeggiata. Soprattutto nelle zone alte della trincea. È proprio in questa posizione, infatti, che il KT559 deve fare affidamento sulla sua massima capacità di sollevamento per mettere in posizione l’attrezzatura, entrare nel fronte con la lama inferiore per poi mantenere costante la pressione mentre la benna si chiude riempiendosi.

In quel frangente ogni elemento della macchina è sollecitato al massimo delle proprie capacità: braccio, traslazione, impianto idraulico, attacco rapido, cinematismo di posizionamento della benna. L’impiego in questo contesto e con una benna con tali caratteristiche è spesso deputato a macchine da carico come le pale gommate. La scelta di utilizzare un telescopico deriva dalla superiore polivalenza e dalla maggiore sicurezza operativa alle grandi altezze che caratterizzano questo tipo di macchina.

I cicli di lavoro e le 2.500 ore di lavoro accumulate dal KT559 della Cooperativa Mené hanno messo in luce come questa macchina stia dando una concreta dimostrazione di produttività e affidabilità. Un uso così intenso in un’applicazione così pesante, soprattutto se rapportata ad un sollevatore telescopico, rappresenta una vera e propria prova di forza per un mezzo pensato in primis per essere polivalente.

La cabina, evoluzione della specie

Un progetto che parte da lontano sapientemente aggiornato Chi conosce i telescopici Kramer riconosce un progetto iniziato anni fa che ha saputo rinnovarsi nel tempo senza mai abbandonare una bella idea già allora fuori dagli schemi. Oggi la nuova cabina del KT559 presenta interni in linea con l’evoluzione tecnologica del mercato. Al display da 7’’ che permette di regolare e controllare tutti i parametri di funzionamento è stato affiancato un Jog Dial che permette di accedere velocemente ad alcune regolazioni.

La visibilità è da sempre uno dei punti di forza di questa cabina. Soprattutto nella parte alta, dove abbiamo visto bene la corretta posizione della benna Trioliet. Razionalità e ordine logico dei comandi permettono di memorizzarne rapidamente la posizione a vantaggio degli automatismi nel corso delle manovre. Climatizzazione efficace, sedile sospeso pneumaticamente e gradini di accesso regolabili singolarmente completano una dotazione completa e funzionale.

In primo piano

Tractor of the Year 2025, ecco chi ha vinto

Nella categoria HighPower vince il Case IH Quadtrac 715. Fendt, invece, si porta a casa il titolo nella categoria MidPower. Steyr, invece, con il 4120 Plus vince negli Utility. Antonio Carraro convince negli Specialized. Ecco tutti i vincitori

Articoli correlati

Case IH Quadtrac 715, megalotractor. La prova in campo

Più potenza e un’impronta al suolo più ampia, componenti rinforzati e un impianto idraulico twin flow consentono al Quadtrac 715 di gestire gli attrezzi più grandi con ritmi di lavoro più elevati senza danneggiare la struttura del terreno. Lo abbiamo provato sui campi italiani

Arion 660 Cmatic, best in Claas. La prova in campo

Il più venduto di casa Claas è un trattore a 360 gradi per i campi europei. Tanta sostanza e un pieno di automatismi per facilitare il compito dell’operatore a tutto beneficio di prestazioni e comfort. Ecco le nostre impressioni