Kohler Engines cala un tris d’assi sul mercato agricolo
I motori KDI di KOHLER Engines si ripropongono come ‘The Game Changer‘ per tutti i costruttori di macchine agricole grazie a specifiche versioni dei diversi modelli KDI 1903, KDI 2504 e KDI 3404. Il punto di partenza è la collaudata architettura ‘bedplate‘, le cui elevate caratteristiche di robustezza e rigidità torsionale si prestano in maniera particolarmente efficace alle […]
I motori KDI di KOHLER Engines si ripropongono come ‘The Game Changer‘ per tutti i costruttori di macchine agricole grazie a specifiche versioni dei diversi modelli KDI 1903, KDI 2504 e KDI 3404. Il punto di partenza è la collaudata architettura ‘bedplate‘, le cui elevate caratteristiche di robustezza e rigidità torsionale si prestano in maniera particolarmente efficace alle installazioni su trattori agricoli in cui il motore diventa parte strutturale della macchina e sostiene le importanti sollecitazioni tipiche di queste applicazioni. Per i trattori specializzati è stata appositamente disegnata la coppa strutturale portante con tunnel centrale per l’albero di trasmissione.
Inoltre, l’architettura ad alberi controrotanti di equilibratura contribuisce alla riduzione delle vibrazioni. Anche dal punto di vista dimensionale e di ingombro i motori KDI presentano caratteristiche di base idonee alle applicazioni nel settore agricolo, in particolare il profilo stretto, che consente di ottenere raggi di sterzata più contenuti migliorando sensibilmente il comportamento della macchina in fase di manovra.
Ma l’ingombro non è l’unico elemento che contribuisce a rendere semplice l’installazione dei motori KDI. La presenza delle due prese di moto (PTO) laterali ausiliarie (SAE A e SAE B), progettate per prelevare dal motore la più alta energia, permette una perfetta integrazione con il sistema idraulico delle macchine al fine di alimentare in maniera efficace gli accessori tipicamente utilizzati, garantisce l’interfaccia con qualsiasi tipo di trasmissione adottata e, infine, riduce lo spazio necessario alla realizzazione dell’applicazione.
Questa versatilità è poi rafforzata dalle predisposizioni sul motore, che permettono il montaggio di compressori per la gestione dell’impianto di climatizzazione e del circuito frenante ad azionamento pneumatico (opzionale). Anche il posizionamento di alcuni componenti è stato ottimizzato in funzione delle necessità dei costruttori di macchine agricole. Il supporto ventilatore, ad esempio, è stato collocato sul lato superiore del motore aumentando la distanza dell’asse della ventola di raffreddamento dall’albero motore. Questo consente di sfruttare la presa di forza frontale e utilizzare radiatori a profilo stretto e alto, permettendo sia di ottimizzare il raffreddamento, sia di rendere più agevole l’installazione caratterizzata dalle tipiche geometrie del vano motore dei trattori.
Accanto all’ottimizzazione di componentistica e allestimento, le curve di erogazione e coppia dei KDI sono state ottimizzate in modo da adattarsi in maniera ottimale ai tipici profili di utilizzo propri delle applicazioni agricole, ottenendo parallelamente livelli di densità di potenza tali da consentirne l’utilizzo anche in sostituzione di motori di cilindrata superiore. Il sistema di iniezione Common Rail ad alta pressione (2000 bar) di ultima generazione adottato sulla gamma e la logica di gestione elettronica del motore, perfettamente interfacciabile con l’elettronica di controllo della macchina di destinazione, offrono infatti la possibilità di implementare calibrazioni dedicate per ogni specifica esigenza. Nel caso delle versioni agricole, in particolare, a essere privilegiate sono soprattutto la prontezza di risposta e la rapidità di erogazione lungo l’intera curva di coppia, che si traducono in un’operatività della macchina altrettanto pronta in ogni condizione di utilizzo, soprattutto in corrispondenza dei picchi di richiesta di potenza. Particolare non trascurabile, il sistema common-rail adottato contribuisce in misura importante anche a ridurre la rumorosità di funzionamento del motore, a vantaggio del confort di utilizzo.
A fronte di tali caratteristiche, anche i KDI destinati ad applicazioni agricole mantengono inalterate le caratteristiche proprie della gamma in termini di contenimento dei consumi. A fronte di una generosa erogazione di potenza e coppia, dunque, anche le versioni agricole si dimostrano particolarmente economiche nella gestione, senza penalizzare in alcun modo le prestazioni finali della macchina. Ma la sfida più grande è quella di soddisfare la sempre più complessa geografia delle emissioni, grazie a un sistema di after-treatment snello e modulare (DOC, DOC+SCR e predisposizione all’integrazione del DPF in previsione dell’entrata in vigore dello Stage V nel 2020). Nei diversi modelli (KDI 1903, KDI 2504 e KDI 3404), con diverse tarature, sono garantite tutte le Certificazioni nel range fino a 100kW richieste dall’Unione Europea (EU: Stage IIIA, Stage IIIB, Stage IV), dal Nord America (EPA: Tier 4i, Tier 4Final) e dai Paesi Extra EU (Cina e Corea: Tier III o equivalenti). I kit di trasformazione consentono la rimappatura della centralina effettuando il de-tier del motore su macchine usate per la vendita in Paesi in cui non sono presenti limiti sulle emissioni allo scarico. Quest’ultima caratteristica rappresenta un’opportunità particolarmente interessante che favorisce la commercializzazione dei mezzi di seconda mano.