John Deere 8400, atto di forza. La storia del trattore che ha rivoluzionato il concetto di alta potenza
Nata a metà degli anni 90, la serie 8000 è diventata punto di riferimento del segmento dei pesanti
A metà degli anni 90 pochi costruttori in Europa potevano vantare modelli di trattori convenzionali al di sopra dei 200 cavalli. New Holland con la serie G e Case coi Magnum c’erano già arrivati, ma quando John Deere ha presentato la serie 8000 è cominciata la vera corsa alle alte potenze. Presentata nel 1994 per sostituire la vecchia e ormai non più competitiva serie 4055 a telaio grande, comprendeva 4 modelli da 200, 230, 250 e 280 cavalli di potenza massima.
John Deere 8000, il motore Powertech
Inizialmente 8100, 8200 e 8300 ancora col vecchio motore da 7,6 litri dei 4055, l’8400 col Powertech da 8,1 litri, ovviamente turbo intercooler, con iniezione meccanica a gestione elettronica. Motore che quasi subito fu poi adottato anche sugli altri tre modelli. Gli 8000 si caratterizzavano per la struttura particolarmente robusta costituita da un telaio centrale e da una scatola del cambio a sviluppo verticale.
Il motore risultava così posizionato più avanti e più in alto, quasi a sbalzo, contribuendo a una migliore distribuzione dei pesi e a una forte predisposizione per i lavori di aratura pesante. Altro punto di forza era il cambio full powershift, che metteva a disposizione 16 marce in avanti divise in 3 gamme di lavoro e 3 retro.
Una cabina rivoluzionaria. E vide la luce anche il CommandArm
La ‘rivoluzione’ rispetto alle serie precedenti riguardò anche la cabina, con una inedita struttura a 4 montanti e il cruscotto digitale non più posizionato sul piantone dello sterzo ma collocato sul montante destro. Scelta quest’ultima che sta diventando di uso comune tra i vari brand proprio ultimamente.
Debuttò anche il CommandArm, cioè i comandi raggruppati sul bracciolo destro del sedile, per un più comodo azionamento di cambio, pto, sollevatore e distributori idraulici che per la prima volta sono a controllo elettronico.