JCB Fastrac 4000. Pronti a tutto
I Fastrac di Jcb si arricchiscono della nuova generazione di modelli della serie 4000, presentata all’ultima edizione dell’Eima di Bologna. Ricchi di soluzioni tecniche raffinate e all’avanguardia, sviluppate in oltre vent’anni di evoluzione (il primo modello di Fastrac fu lanciato nel 1991), i novelli 4000 forniscono prestazioni da top player sia in termini di efficienza e […]
I Fastrac di Jcb si arricchiscono della nuova generazione di modelli della serie 4000, presentata all’ultima edizione dell’Eima di Bologna. Ricchi di soluzioni tecniche raffinate e all’avanguardia, sviluppate in oltre vent’anni di evoluzione (il primo modello di Fastrac fu lanciato nel 1991), i novelli 4000 forniscono prestazioni da top player sia in termini di efficienza e affidabilità, sia dal punto di vista della sicurezza e del comfort.
Mezzi versatili e tecnologici
Del resto i Fastrac si sono sempre contraddistinti come mezzi ad alto contenuto tecnologico, e se in Italia stentano a farsi breccia i motivi sono essenzialmente due: il prezzo d’acquisto elevato e… i limiti di velocità. Il divieto di superare i 40 chilometri orari impedisce infatti di sfruttare appieno le potenzialità del mezzo, che nei trasporti, grazie alle sospensioni attive autolivellanti su entrambi gli assali e un apposito impianto frenante, può raggiungere, a seconda dei modelli, tra i 60 e gli 80 chilometri orari, con notevoli risparmi sui tempi di trasferimento.
I nuovi 4000 puntano dunque maggiormente sulla versatilità d’impiego, enfatizzata dall’esclusiva caratteristica delle quattro ruote sterzanti, che aumentano notevolmente la manovrabilità e l’efficienza di utilizzo in accoppiamento con attrezzature portate anche molto ingombranti e voluminose.
Disponibili in tre modelli da 175, 208 e 235 cavalli di potenza massima, i 4000 sostituiranno gli attuali due modelli della serie 2000 da 165 e 178 cavalli, ampliando così verso l’alto la gamma Jcb. A contraddistinguere i tre modelli denominati rispettivamente 4160, 4190 e 4220 saranno però i valori della potenza nominale, appunto di 160, 190 e 220 cavalli erogati a 2.200 giri. Rispetto alla serie precedente aumentano quindi le possibilità di scelta per l’utilizzatore e le potenze disponibili, e pur se di dimensioni leggermente più grandi, i 4000 mantengono una struttura compatta, sono più manovrabili e la versatilità è accresciuta dall’adozione della trasmissione continua al posto del powershift.
Il motore lo fornisce Agco
Sotto il cofano il Sisu Agcopower 66 Awf prende il posto del Cummins Qsb 6.7, con forti incrementi anche nei valori della coppia, che nei tre nuovi modelli arriva rispettivamente a 76,4, 86,6 e 96,8 chilogrammetri. Naturalmente emissionato Stage IV grazie alla tecnologia che combina un catalizzatore Doc (Diesel Oxidation Catalyst) con il sistema Scr di riduzione catalitica selettiva.
La trasmissione continua ha due range di velocità, da zero a 30 e da zero a 60 chilometri orari (a soli 1.600 giri motore) e 6 modalità operative differenti selezionabili tramite il terminale con monitor touch screen per dare la priorità alla potenza, al consumo carburante in campo o su strada, o per lavorare con un regime fisso del motore.
Il segreto è nel telaio
Come per tutti i Fastrac la struttura è costituita da un robusto telaio integrale che in questo caso è stato irrigidito e ristretto in alcuni punti per consentire un maggior angolo di sterzo delle ruote. Sospensioni con barre antirollio sono presenti su tutte e due gli assali per dare maggiore stabilità, così come i freni a disco agiscono su tutte e quattro le ruote permettendo di raggiungere in sicurezza la velocità di 60 chilometri orari.
La sterzata può avvenire in cinque modalità diverse selezionabili istantaneamente anche col mezzo in movimento, da quella classica sulle due ruote anteriori, a quella a granchio, oppure a ruote convergenti. Le 4 ruote isodiametriche di misura 540/65 R34 garantiscono poi il perfetto bilanciamento del mezzo, col peso che si distribuisce equamente sui due assali.
Idraulica ai massimi livelli
Anche l’impianto idraulico è stato potenziato con una pompa da 148 litri al minuto che opera a 210 bar di pressione che consente al sollevatore posteriore con attacco a tre punti di categoria 3 di sollevare fino a 8.000 chili. Di standard ci sono tre distributori ausiliari posteriori, che possono arrivare a 5 più due anteriori.
In cabina, c’è spazio in abbondanza per ospitare un comodo sedile passeggero, mentre quello del guidatore, a sospensione pneumatica, può ruotare verso destra di 50 gradi e verso sinistra di 20 per permettere di tenere sotto controllo le attrezzature in maniera più confortevole. Il terminale con monitor touch screen a colori è di serie, e naturalmente è presente la predisposizione per la guida con Gps.