Un grand tour europeo, dai paesi più a nord a quelli più a sud, e l’Italia come meta finale (per ora): detta così potrebbe sembrare la descrizione del viaggio “iniziatico” che l’aristocrazia europea, tra XVIII e XIX secolo, faceva compiere ai propri rampolli, a completamento della formazione ricevuta negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza, e come anticamera dell’ingresso in società. E lo sarebbe anche, considerata la velocità del mezzo di locomozione scelto, che poco si discosta dalle vecchie carrozze. Sì, perché Leo Niedernuhlbichler e Josef Amberger, due ingegneri austriaci sui generis, hanno deciso di intraprendere un viaggio per l’Europa a bordo del loro trattorino d’epoca, in quello che è stato definito come “Oldtimer Traktor Tour 2022”.

I due ingegneri sono approdati in Italia, dopo aver viaggiato gli scorsi anni in Germania, Grecia e Francia. Al seguito di un piccolo rimorchio adibito a cuccetta per dormire, percorreranno quindi lo Stivale in lungo e in largo per 4150 km, da Nord a Sud, seguendo una serrata tabella di marcia che, dal Brennero li porterà a Genova, Livorno, Roma e giù fino in Sicilia, per poi tornare dalla Calabria verso la Puglia, e così risalire tutta la costa adriatica fino al Friuli. Un viaggio “mediterraneo”, tra coste e litorali: un po’ come quello che Pasolini fece nell’estate del 1959 a bordo di una Fiat 1100, raccontando usi e costumi di una nazione in pieno boom economico, che stava cambiando per sempre. Un viaggio simile, ma che sarà compiuto all’insegna della lentezza (il mezzo non supera infatti i 30 km/h), e del quieto vivere, alla riscoperta dei piaceri e della tranquillità che il Bel Paese può offrire.

Partiti il 1 luglio, in base alla tabella di marcia concluderanno il loro tour il prossimo 22 luglio, quando rientreranno in Austria. Abolite le autostrade e superstrade, i due percorreranno solo provinciali (e statali dove permesso), e cercheranno di conoscere al meglio le tradizioni locali e di portare in giro per l’Italia una parte della storia delle meccanizzazione agricola. “È un modo diverso di vivere la vacanza – ha sottolineato Josef Amberger – senza frenesia e scoprendo luoghi non sempre inseriti nei tour classici, che vale la pena di visitare perché anch’essi ricchi di storia, cultura e tradizioni”.

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