4.500 ettari: a tanto ammonta la perdita di terreni coltivabili in Italia nell’ultimo anno a causa del consumo di suolo per cementificazione o abbandono. Con il computo totale che fa lievitare la perdita di superficie agricola utilizzabile in Italia negli ultimi cinquant’anni a quasi il 30%: in sostanza, 1/3 dei terreni agricoli dal 1970 ad oggi sono spariti. È un dato drammatico quello emerso dal rapporto annuale dell’Ispra sul consumo del suolo nel 2022 che, nero su bianco, ha ribadito che il 63% del consumo di suolo nazionale proviene proprio dall’agricoltura. Un fenomeno che, purtroppo, si aggiunge alle già gravi difficoltà che il settore primario deve fronteggiare, tra siccità e nubifragi che tra 2022 e 2023 ne hanno falcidiato le rese.

Il risultato di cementificazione e abbandono, come ha ribadito Coldiretti in una nota a commento del rapporto Ispra, è che in Italia oltre 9 comuni su 10 in Italia (il 93,9% del totale) secondo l’Ispra hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico per frane ed alluvioni anche per effetto del cambiamento climatico in atto con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, il rapido passaggio dal sole al maltempo e precipitazioni brevi ed intense. Nel 2022 si sono verificati lungo la Penisola una media di 8,8 eventi estremi al giorno con vittime e danni incalcolabili secondo l’analisi della Coldiretti su dati Eswd. Per effetto delle coperture artificiali il suolo non riesce a garantire l’infiltrazione di acqua piovana che scorre in superficie aumentando la pericolosità idraulica del territorio nazionale secondo l’Ispra.

“Per questo l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne”, tuona Coldiretti. “La perdita delle campagne pesa anche sull’approvvigionamento alimentare del Paese in un momento in cui peraltro l’incertezza e la guerra sta provocando difficoltà negli scambi commerciali favorendo le speculazioni”, ha detto il presidente Coldiretti Ettore Prandini. “Occorre però accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.

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