Dott. Roberto Castiello, Direttore Trade Marketing AC e Vicepresidente di Assotrattori

Buongiorno Dottor Castiello, partiamo parlando di mercato. Dopo il boom di fine 2017, in Italia i primi mesi del 2018 hanno registrato una contrazione delle immatricolazioni rispetto all’anno precedente. Qual è l’andamento delle vendite di trattori Antonio Carraro? Cosa prevede per gli ultimi mesi del 2018?

Il mercato Italia, come tutti i mercati europei, ha subito il cambio della normativa di riferimento e quindi il dato reale del 2017 è un po’ più basso di quello ufficiale, questo inevitabilmente ha inciso sulle immatricolazioni dei primi mesi del 2018. A livello di nuovi ordini, nel 2018 invece registriamo una crescita in Italia che aggiunta alle richieste dell’export hanno un po’ rallentato le consegne. Anche questo non ha aiutato l’immatricolato dei primi mesi, ma questi fenomeni sono destinati ad esaurirsi entro fine anno.

Che quota di mercato possiede Antonio Carraro nel segmento degli specializzati in Italia? Quanto del fatturato complessivo dell’azienda è imputabile al mercato nazionale? Quali sono i numeri dell’export?

Difficile parlare di quote di mercato con i dati di immatricolato così condizionati dalla MR nel 2017, quello che posso dire è che in un contesto dove la raccolta ordini dell’Italia è positiva sicuramente stiamo consolidando la nostra posizione di leadership nelle macchine specialistiche. L’export cresce ancora attestandosi intorno al 60 per cento del fatturato complessivo e l’Europa si conferma il principale bacino di esportazione registrando buoni i risultati di crescita sia nell’area Mediterranea che nei Paesi dell’Est. A questo si aggiungono i primi risultati di rilievo per i nuovi progetti in Sud America e negli Stati Uniti. Si ridimensionano invece i progetti per l’area asiatica e mediorientale dove le tensioni politiche e di valuta incidono molto sulla reale possibilità di esportazione nonostante la richiesta di tecnologia non si sia affievolita.

Che l’exploit di fine 2017 fosse un dato ‘drogato’ è un dato appurato. Può darci una misura per quanto riguarda Antonio Carraro del fenomeno di immatricolazione forzata degli stock scatenato dalla Mother Regulation?

Direi che l’effetto per noi è stato minimo, avevamo ben informato la nostra rete commerciale la quale con competenza e lungimiranza ha ben gestito i livelli di magazzino riducendo ai minimi gli interventi a fine anno. Credo che, salvo qualche eccezione si possa stimare meno di 2 trattori per dealer.

Tra le diverse gamme di trattori presenti nell’offerta Antonio Carraro, quali sono le più importanti in termini di unità vendute? Può stilarci una sorta di classifica?

L’agricoltura professionale con i prodotti di potenza intorno ai 70 cavalli rappresenta i volumi principali per il mercato italiano, tanto più che per il 2019 è previsto l’aggiornamento delle motorizzazioni al Tier 3B e relativo aumento dei prezzi. A ruota le potenze superiori che comprendono la nuova Serie R e i prodotti ad alto contenuto tecnologico come i Tony. Rimangono importanti le nostre gamme fino ai 50 cavalli.

Secondo una recente indagine, continua in Italia la progressione del mercato dell’usato. Quali sono le sue considerazioni in merito?

Semplicemente che la necessità di meccanizzazione non è ai minimi dal dopoguerra come si intuirebbe dai dati di immatricolato. Probabilmente la capacità di acquisto degli agricoltori italiani porta a valutare l’acquisto di mezzi di seconda mano ovviamente più economici ma meno sicuri e più inquinanti. Esattamente l’opposto degli obiettivi delle sempre più stringenti normative che si applicano alle nuove produzioni. Credo che se una minima parte dei fondi europei fosse dedicata specificatamente alla meccanizzazione, l’effetto su sicurezza ed emissioni reali potrebbe essere significativo.

Ha suscitato scalpore la notizia circolata quest’inverno secondo cui Antonio Carraro fosse alla ricerca di decine di nuovi dipendenti. Può spiegarci il perché di questa fame di risorse umane e come sia stato effettivamente potenziato il personale dell’azienda?

Vede, la filosofia di Antonio Carraro è che solo lavorando si esce dalle crisi. Ovviamente quando il mercato è ai minimi, lavorare non vuol dire produrre più del dovuto, ma sviluppare nuovi modelli e soluzioni per i clienti, ricerca e sviluppo insomma. Questo ti permette di essere pronto ad affrontare il mercato quando riparte con la possibilità di crescere anche in volumi. Ovviamente innovare impatta anche sui sistemi produttivi e quindi la combinazione di volumi e nuove competenze porta ad accelerazioni come la ricerca di personale a cui faceva riferimento. Al momento le nuove assunzioni ammontano a circa 60 ma le selezioni per alcune figure sono ancora in corso. In realtà il piano industriale prevedeva 70 nuove assunzioni in 2 anni, ma abbiamo cavalcato l’onda della ripresa anticipando alcune assunzioni che in realtà erano per il 2019.

In occasione dell’edizione 2018 di Enovitis in Campo, FederUnacoma ha annunciato che avrebbe inoltrato al legislatore europeo la richiesta di un emendamento che consenta ai trattori con motore a sbalzo di godere di uno specifico calendario per l’adeguamento alla normativa emissioni. Può farci il punto sulla situazione e spiegarci cosa si prospetta all’orizzonte?

Confermo che quello è l’obiettivo, spesso le normative sono derivate da quanto fatto nelle auto e questo già non tiene conto delle caratteristiche dei trattori. Per la specificità dei trattori con motore a sbalzo, queste norme rischiano di far sparire un settore perché vanno oltre la tecnologia disponibile, rischiando di penalizzare gli agricoltori che necessitano di questa tipologia di trattore, anche a scapito della sicurezza. Crediamo non sia questa la volontà e che avendo l’opportunità di illustrare bene la casistica il legislatore potrà aggiornare il calendario.

Per quanto riguarda le motorizzazioni, Antonio Carraro ha mantenuto negli ultimi anni più fornitori. Strategia ribadita anche con le nuove gamme Tony 9800 e Ergit R, rispettivamente equipaggiate con un quattro cilindri Yanmar e un quattro cilindri Kubota. Può spiegarci quali considerazioni ci sono dietro tale strategia? Qualche novità bolle in pentola sul fronte dei fornitori di motori per il prossimo futuro?

Le collaborazioni con i fornitori di motori sono fondamentali per noi. Il tema delle emissioni si risolve solo se i motoristi hanno tecnologie che possono essere poi adattate attraverso la nostra competenza ai trattori con motore a sbalzo. Raramente tutte le soluzioni di un motorista possono adattarsi alla totalità della gamma di modelli e quindi il partner tecnologico difficilmente sarà unico.

EIMA 2018 è ormai alle porte. Può darci qualche anticipazione su quella che sarà la partecipazione di Antonio Carraro all’evento e svelarci se saranno presentate novità di prodotto sotto i riflettori della kermesse di Bologna?

L’unica anticipazione che le posso rivelare è che ci sarà tanto da vedere. Per noi l’EIMA è in assoluto l’evento fieristico più importante e quindi anticiperemo tutte le novità che saranno introdotte nei prossimi 2 anni e non solo per il 2019. L’invito rivolto a tutti è quello di venirci a trovare presso il nostro stand che sarà (anche lui) completamente nuovo.

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