Martín Rosique

Ing. Rosique, BCS Group è un’impresa multi-brand e multi-settoriale. Un caso piuttosto raro nel settore della meccanizzazione agricola. Come è organizzata?

Definire con una sola espressione la realtà imprenditoriale BCS Group è difficile, per non dire impossibile. Il Gruppo, infatti, comprende al suo interno tre marchi commerciali nell’ambito delle macchine agricole (BCS, Ferrari e Pasquali) e un marchio (MOSA) nel settore dell’energia. Entrambe le divisioni operano in modo distinto a livello produttivo e dispongono di una propria rete commerciale dedicata. Inoltre, ciascun marchio riunisce al suo interno differenti linee di prodotto. Siamo, dunque, una realtà imprenditoriale molto dinamica e questa nostra caratteristica ci garantisce una grande forza, dal momento che operiamo in simultanea su un orizzonte particolarmente vasto. Ciò ci assicura anche un significativo vantaggio competitivo rispetto ad altre aziende mono-settoriali e mono-marca. 

BCS Group ha da poco archiviato l’esercizio 2015/2016 e, contemporaneamente, si sono conclusi i suoi primi 9 mesi alla guida dell’organizzazione come CEO. Può dirci sinteticamente come pensa di affrontare il nuovo esercizio appena avviato?

Senza nessun dubbio, se devo trovare una parola per definire l’approccio con cui la Proprietà e la Direzione del Gruppo BCS intendono affrontare il nuovo esercizio, questa è ‘fiducia’. Nel progetto, che stiamo realizzando in BCS Group, siamo mossi da una grande passione e siamo solo all’inizio di un’avventura davvero ricca di prospettiva. Siamo però consapevoli che vi sia ancora molto lavoro da compiere. La fiducia, senza questa consapevolezza, non potrebbe approdare agli obiettivi che ci siamo posti. È importante che tutti insieme lavoriamo con determinazione e impegno nella giusta direzione, per ottenere i risultati ambiziosi che intendiamo conseguire. 

‘Lavorare duro’, detto dal CEO di un’azienda, può significare che si stanno definendo importanti cambiamenti dentro l‘organizzazione del Gruppo. Quali innovazioni sono state attuate in questi mesi? E quali ci dobbiamo attendere?

L’analisi dei risultati dell’esercizio 2015/16 ha fatto emergere l’esigenza per BCS Group di dare avvio a una forte inversione di rotta, che andrà a toccare tutti gli aspetti della sua gestione. La volontà della Proprietà e della Direzione è quella di modificare gli schemi interni della nostra organizzazione, per renderla più agile e reattiva, anche grazie all’apporto che potrà derivare dall’inserimento di nuove figure professionali. Abbiamo già dato inizio a un significativo cambiamento delle procedure nell’area amministrativa e finanziaria e ora proseguiremo con l’area tecnica, investendo nell’attività di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti. Ciò senza dimenticare i servizi di assistenza tecnica, che abbiamo dotato di maggiore autonomia, e il servizio di ricambistica. In breve, possiamo dire di aver messo in atto una serie di processi di evoluzione che vanno a toccare, in modo maggiore o minore, tutti coloro che lavorano nel nostro Gruppo, dalle figure direttive alle maestranze, con la consapevolezza che ciascuno di noi svolge, con il suo lavoro quotidiano, un compito fondamentale e prezioso. 

Qual è il bilancio che può tracciare di questi suoi primi nove mesi di lavoro? Come ha reagito l’organizzazione a questo processo di cambiamento?

Cominciamo a dire che, in questi nove mesi, abbiamo conseguito come Gruppo un risultato operativo assolutamente migliore rispetto a quello dello stesso periodo dello scorso anno. Ciò perché stiamo procedendo nel cambiamento con grande rapidità, beneficiando della positiva capacità di reazione dimostrata dall’organizzazione e, di conseguenza, del clima di fiducia e ottimismo che oggi si respira. Il Gruppo BCS ha dimostrato di essere come un cavallo da corsa, che sa rispondere molto bene e rapidamente alle sollecitazioni del suo fantino.

Voglio altresì ricordare come, in questo processo, la Proprietà e la Direzione di BCS Group si siano fatte affiancare da un partner di livello mondiale come KPMG, per definire un piano strategico a 3-5 anni. I frutti di questa collaborazione sono estremamente positivi e ciò ci permetteranno di introdurre alcune ulteriori innovazioni rispetto alle soluzioni che avevamo individuato. È evidente che stiamo tenendo monitorati tutti i processi con grande attenzione per poter ottimizzare tattiche e strategie, con l’obiettivo di raggiungere gli ambiziosi traguardi che ci siamo posti. 

La rete commerciale è, da sempre, il cavallo di battaglia di ogni produttore di macchine agricole. Vi siete posti obiettivi specifici a questo proposito?

Lo sviluppo della rete commerciale BCS Group è il nostro principale obiettivo. Vogliamo migliorare l’attenzione ai nostri distributori, che consideriamo una parte integrante della nostra organizzazione. Vogliamo che ciascuno di loro possa avere un rapporto sempre più stretto e diretto con il Gruppo BCS relativamente a tutti gli aspetti, tecnici e commerciali. Vogliamo che si sentano al centro delle nostre politiche e che possano contare su risposte rapide alle loro richieste. La nostra rete di distributori è il nostro più importante patrimonio: vogliamo metterla in grado di avere a disposizione tutti gli strumenti per operare al meglio sul mercato, offrendo a ciascuno di loro le migliori condizioni e le maggiori opportunità di business.

Quanto conta l’export per BCS Group?

L’export è vitale per il nostro Gruppo: siamo presenti in più di cento Paesi nel mondo e stiamo sviluppando ulteriormente questo processo di internazionalizzazione. In particolare, vi sono alcuni Paesi – come la Germania, la Francia, la Cina, l’India, la Spagna e il Portogallo – in cui operiamo con nostre filiali dirette e in cui possiamo contare già su una presenza forte e organizzata. Dedicheremo un’attenzione speciale all’India e alla Cina, per il loro grande potenziale di sviluppo e per la positiva accoglienza che i nostri prodotti stanno conquistando. Qui ci siamo concentrati sull’assemblaggio dei prodotti delle due linee, agricola e industriale, e sulla loro commercializzazione. Stiamo contemporaneamente lavorando per espandere la nostra attività su Paesi con una forte tradizione agricola, come il Messico, il Cile, il Perù e, più in generale, l’area Latino Americana.

L’obiettivo è quello di consolidare e far crescere la percentuale di export del Gruppo, che già oggi è pari al 55 per cento del fatturato. Per BCS Group la spinta all’internazionalizzazione non è solo un’opportunità di crescita economica, ma anche un’occasione per sviluppare nuovi prodotti e di migliorare quelli esistenti. Ad esempio, il fatto di essere presenti in Paesi come l’Angola o la Russia, ci ha permesso di produrre macchine affidabili in condizioni climatiche molto diverse, con temperatura estremamente calde o fredde. Lavorare fianco a fianco con i nostri distributori in tutto il mondo rappresenta per BCS Group un valore aggiunto straordinario.

BCS è da sempre stata una realtà imprenditoriale fortemente orientata allo sviluppo di nuovi prodotti, che investe molto nell’area R&D. Il nuovo processo di cambiamento come impatterà su quest’area?

È vero: da sempre BCS è stata un’azienda votata all’innovazione. Per dare ulteriore sviluppo a questo aspetto, abbiamo deciso di rafforzare ulteriormente lo staff tecnico, con l’inserimento di nuove figure professionali con competenza ed esperienza. In particolare, per quanto riguarda la nuova politica di sviluppo dei trattori, che intendiamo attuare su modello della organizzazione che già da tempo esiste per i monoassi, unificheremo sotto una sola Direzione tutte le attività di sviluppo (meccanico, elettronico, di design e sperimentale), così da garantire in tempi più rapidi innovazioni affidabili e tecnologicamente d’avanguardia.

Il processo di innovazione riguarda anche MOSA, la divisione industriale di BCS Group dedicata alla costruzione di motosaldatrici, gruppi elettrogeni e torri faro?

Anche MOSA, che ha sede a Cusago (Milano), ha già avviato al proprio interno un significativo processo di cambiamento e innovazione. Innanzitutto, il nuovo esercizio coincide con la razionalizzazione dell’offerta dei nostri prodotti, più compatta e orientata a garantire al mercato le risposte alle sue richieste. In quest’ottica abbiamo lanciato una nuova ampia gamma di prodotti, completamente rinnovata e assolutamente all’avanguardia sotto il profilo tecnologico.

In secondo luogo, abbiamo inserito la figura di un nuovo Direttore Generale, che metterà mano all’organizzazione e alla gestione dell’intera divisione. Infine MOSA, potrà contare su una propria struttura commerciale, distinta da quella agricola, così da garantire ai nostri distributori quella specificità di approccio e competenze, che il mercato industriale richiede.

Martín Rosique

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