Frutta e verdura, l’inflazione fa schizzare i prezzi. Ripercussioni sul tessuto agricolo italiano
E nelle campagne, avvisa Coldiretti, si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio con incrementi dei costi correnti di oltre 15.700 euro in media
Un’accelerazione dei prezzi dei beni alimentari al consumo del +5,5% con l’inflazione che sale al +6,7%, che non si registrava da luglio 1991: sono dati tutt’altro che rosei quelli emersi nella consueta analisi Coldiretti effettuata sulla base dei dati Istati di marzo. La causa, da ricercare nel combinato disposto del caro energia e delle nefaste conseguenze della crisi ucraina, ha portato anche al rincaro dei prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari nel carrello, con aumenti che arrivano al 8,1% per la frutta fino all’17,8% per le verdure. Il tutto con la crisi che dilaga nei campi e nelle stalle, con più di 1 azienda agricola su 10 (11%) che è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione.
Inflazione, la situazione delle campagne inizia a farsi critica
Nelle campagne – continua la Coldiretti – si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio con incrementi dei costi correnti di oltre 15.700 euro in media ma con punte oltre 47mila euro per le stalle da latte e picchi fino a 99mila euro per gli allevamenti di polli, secondo lo studio del Crea. Ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali dei costi correnti – continua la Coldiretti – sono proprio le coltivazioni di cereali, dal grano al mais, che servono al Paese a causa dell’esplosione della spesa di gasolio, concimi e sementi e l’incertezza sui prezzi di vendita con le quotazioni in balia delle speculazioni di mercato.
In difficoltà serre e vivai per la produzione di piante, fiori, ma anche verdura e ortaggi seguiti dalle stalle da latte. “Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “ occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”.