InBioAlQua. Caccia agli alieni
La lotta all’immigrazione clandestina si estende anche agli insetti. Al centro del progetto InBioAIQua, recentemente presentato nella sede dell’assessorato all’agricoltura della Regione Puglia, c’è infatti un’app per monitorare la presenza e l’arrivo di organismi biologici alieni. Le barriere naturali che limitavano lo sviluppo della flora e della fauna entro determinate regioni sono ormai venute meno. […]
La lotta all’immigrazione clandestina si estende anche agli insetti. Al centro del progetto InBioAIQua, recentemente presentato nella sede dell’assessorato all’agricoltura della Regione Puglia, c’è infatti un’app per monitorare la presenza e l’arrivo di organismi biologici alieni.
Le barriere naturali che limitavano lo sviluppo della flora e della fauna entro determinate regioni sono ormai venute meno. Così varie specie si spostano a migliaia di chilometri dal loro habitat naturale. Tali specie sono appunto definite alloctone o aliene e comprendono ad esempio Philaenus spumarius (vettore di Xylella fastidiosa) la Drosophila suzukii (moscerino della frutta), Aleurocanthus spiniferus (da cui deriva la fumaggine) e Agaonidae (vespe dei fichi).
L’obiettivo del progetto, ideato dall’Università di Bari Aldo Moro-Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti, è di informare tempestivamente e qualitativamente gli operatori agricoli, sentinelle del territorio, sulle invasioni biologiche da organismi alieni, invasivi e da quarantena, trasferendo informazioni tecniche e favorendo l’integrazione con esperti di fama internazionale.
InBioAlQua. La sorveglianza è in mano ai farmer
Gli agricoltori potranno dunque scattare direttamente foto ad esemplari sospetti che saranno poi esaminate da esperti entomologi guidati da Francesco Porcelli, ideatore del progetto, e ricevere informazioni utili per contrastare eventuali invasioni biologiche.
«Il progetto InBioAlQua – ha spiegato Porcelli – è disegnato per indurre nel maggior numero di persone e in più strati sociali possibili una reazione di interesse verso questi organismi, nella speranza che dalla sorveglianza territoriale e dall’accresciuta coscienza del ruolo che ogni cittadino può e deve avere nella gestione della cosa pubblica risulti una interazione positiva.
L’App potrà essere un utile strumento per promuovere la conoscenza, informare e accrescere la consapevolezza dei cittadini, degli agricoltori in particolare, per la difesa del verde e la salvaguardia della biodiversità. Grazie a un’informazione capillare, precisa e documentata, sarà possibile contrastare tempestivamente e concretamente le invasioni biologiche evitando i danni diretti all’agricoltura, alla silvicoltura, alla floricoltura, all’apicoltura e registrando negli agrosistemi un aumento sostenibile della produttività, della redditività e dell’efficienza delle risorse».