Immatricolazioni: trattori in frenata su tutto il mercato europeo
Le vendite di trattori nei principali Paesi europei segnano, nei primi otto mesi dell’anno, un calo del 7,6 per cento. A fine agosto, secondo le stime dell’associazione europea dei costruttori Cema, che include nelle statistiche anche la Turchia, il numero di macchine immatricolate si è fermato a quota 109 mila, rispetto alle 117 mila dello stesso […]
Le vendite di trattori nei principali Paesi europei segnano, nei primi otto mesi dell’anno, un calo del 7,6 per cento. A fine agosto, secondo le stime dell’associazione europea dei costruttori Cema, che include nelle statistiche anche la Turchia, il numero di macchine immatricolate si è fermato a quota 109 mila, rispetto alle 117 mila dello stesso periodo 2014.
Tutti i Paesi censiti registrano cali significativi: Francia meno 4,4 per cento in ragione di 19 mila macchine immatricolate nel periodo considerato, Germania meno 8,7 per cento (21.200 macchine); Regno Unito meno 16 per cento (8.700 macchine).
Meno pesante rispetto alla media degli altri Paesi il passivo dell’Italia, che secondo i dati relativi ai primi nove mesi, elaborati da FederUnacoma sulla base delle immatricolazioni registrate dal Ministero dei Trasporti, segna una flessione del 3 per cento (a fronte di poco più di 14 mila macchine), che tuttavia si somma ai cali registrati sistematicamente nel Paese a partire dal 2009 e che hanno portato il numero dei trattori immatricolati ai minimi storici (18.178 nel 2014).
In base all’attuale trend si prevede che a fine anno il numero di trattori immessi sul mercato italiano possa risultare inferiore rispetto al consuntivo 2014, con un numero totale non superiore alle 18 mila unità. Non diverso è l’andamento per le altre tipologie di macchine, giacché anche le trattrici con pianale di carico (motoagricole) risultano in calo (-28,6 per cento in ragione di 513 mezzi) e così i rimorchi (-3,8 per cento per 7.159 mezzi). Tra i veicoli immatricolati solo le mietitrebbiatrici risultano in contro- tendenza (+9,7 per cento a fronte di 318 macchine), un incremento vistoso in termini percentuali ma ancora poco significativo in termini sostanziali perché riferito ad un limitato numero di unità.