Guaresi acquisisce Hortech. Prosegue la politica di espansione
Il gruppo di Ferrara mette a segno un altro colpo, fondamentale soprattutto in un'ottica di espansione sui mercati globali. Con Hortech che è presente in oltre 60 paesi e ha ricavi pari a 8.8 mln € (2021). I particolari
Dopo l’acquisizione di Grim ufficializzata a marzo, Guaresi mette a segno un’altra importante operazione acquisendo Hortech srl, società con sede ad Agna (Padova), specializzata nella progettazione e realizzazione di macchinari per la raccolta di prodotti orticoli in campo aperto e in serra. A vendere sono i soci fondatori Antonio Gallo e Nicola Meneghello (attraverso Hortus srl, con una quota del 50%) e Luca Casotto e Francesco Gastaldo, con il 25% ciascuno. Hortech, da trent’anni nel settore dell’orticoltura, è presente in oltre 60 Paesi nel mondo e ha chiuso il bilancio 2021 con ricavi per 8,8 milioni di euro, un ebitda di 1,1 milioni e circa 360 mila euro di liquidità netta.
«Con l’acquisizione di Hortech – ha dichiarato Massimo Zubelli, amministratore delegato di Guaresi – allarghiamo il nostro portafoglio prodotti e il nostro raggio d’azione a un nuovo segmento di macchine che ci consentono di meglio presidiare un’ulteriore nicchia di mercato ad alto valore aggiunto e con importanti tassi di crescita. Grazie alla performance attuale di Guaresi e alle acquisizioni di Grim ed Hortech saremo in grado di raggiungere i 50 milioni di euro di fatturato entro l’anno, con un’ottima prospettiva di crescita per il 2024».
Come accennato in apertura, la nuova acquisizione di Guaresi si inserisce all’interno di una strategia di ampio respiro, che vede il gruppo ferrarese – specializzato nella produzione di macchine da raccolta del gruppo (dalle Super G alle G passando agli attrezzi come il Tomato Sniper) – presidiare un numero sempre più alto di segmenti di mercato. A partire da quello dedicato all’irrorazione e al trattamento, campo in cui Grim era presente con un’offerta stratificata. Per arrivare, con l’acquisizione di Hortech, a quello ortofrutticolo. E per il futuro, chissà.