Gruppo AMA – Intervista a Fabrizio Ciliani, Business Unit Manager ‘Lavorazione Suolo’
Buongiorno Ciliani, può innanzitutto precisare per i nostri lettori appassionati di meccanizzazione agricola cos’è il Gruppo AMA e quali diverse divisioni produttive comprende? AMA S.p.A. è specializzata nella fornitura di componenti e attrezzature per l’allestimento e la manutenzione di Off-Highway Vehicle (OHV), macchine agricole e per la cura del verde. La produzione si articola su 6 […]
Buongiorno Ciliani, può innanzitutto precisare per i nostri lettori appassionati di meccanizzazione agricola cos’è il Gruppo AMA e quali diverse divisioni produttive comprende?
AMA S.p.A. è specializzata nella fornitura di componenti e attrezzature per l’allestimento e la manutenzione di Off-Highway Vehicle (OHV), macchine agricole e per la cura del verde. La produzione si articola su 6 aree prodotto: Sedili e Volanti, Cabina, Oleodinamica, Componenti Agri, Lavorazione Suolo e Garden. I numeri: 80.000 clienti attivi in 90 Paesi per un fatturato complessivo di oltre 169 milioni di euro, più di 100.000 articoli standard (AM), 525.000 referenze destinate ai mercati OEM e After Market, 13 diverse linee di prodotto suddivise in 6 Business Unit. Progettazione, innovazione e design sono le leve di valore che Ama mette a disposizione dei costruttori. La diffusione capillare assicura la distribuzione After Market a livello mondiale.
Sul fronte OEM, il Gruppo AMA progetta e realizza componenti e attrezzature per l’allestimento completo dell’interno cabina e del retro trattore di macchine agricole, OHV e per la cura del verde. Il nostro obiettivo è migliorare gli standard qualitativi, lo sviluppo dell’innovazione tecnologica e l’ampliamento dell’offerta attraverso la sinergia di Gruppo. La divisione After Market offre da cinquant’anni ricambistica per macchine agricole e per la cura del verde destinata ai segmenti farmer/officine e privati/semi-professionali. Strategico è il ruolo delle filiali distributive situate su tutto il territorio continentale.
Può descriverci la geografia produttiva del Gruppo? Ogni divisione ha uno stabilimento dedicato? Dove?
Il Gruppo conta complessivamente 16 impianti di produzione (13 in Italia) e 12 filiali distributive che operano in sinergia tra loro. In una logica di presidio dei mercati di riferimento, AMA si è sviluppata attraverso l’acquisizione e la costituzione di più stabilimenti produttivi. Al fine di favorire la diffusione internazionale della propria gamma, AMA ha dato vita a numerose filiali distributive in grado di garantire presenza costante e assistenza professionale in tutto il mondo. In più, è stata costituita la rete di negozi in franchising Agristore, specificatamente per la vendita di accessori e ricambi a livello italiano.
Come è strutturata la Business Unit ‘Lavorazione Suolo’? Può raccontarci la storia di questa realtà?
La Business Unit ‘Lavorazione Suolo’ corrisponde ad un’area produttiva che comprende gli stabilimenti di AMA Divisione SARA e AMA Divisione NAF. SARA (Società Accessori Ricambi Agricoli) è il nome che fu dato all’azienda nel 1978 quando fu fondata. Nel 1987 SARA venne acquisita dal Gruppo AMA diventando così AMA Divisione SARA. Nel corso degli anni l’azienda, che inizialmente era incentrata sul solo commercio dei ricambi agricoli, è diventata produttrice, guadagnandosi un ruolo di primo piano non solo nella produzione dei ricambi aratro, ma anche degli accessori per altre tipologie di macchine agricole. NAF (Nuova Azzimondi e Friggeri) invece deve il suo nome ai due fondatori che la crearono nel 1969; l’azienda entra a fare parte del gruppo AMA nel 2008. NAF con i suoi 8.000 metri quadri di superficie produttiva si occupa dello stampaggio a caldo e del trattamento termico di parti soggette ad usura per la lavorazione del suolo.
Concentrandoci sulla Business Unit ‘Lavorazione Suolo’, può precisarci i settori e i segmenti di prodotto in cui è oggi protagonista?
La nostra Business Unit si distingue per la capacità non solo di produrre ricambi standard per macchine agricole, ma anche e soprattutto per rispondere alle esigenze personalizzate dei clienti che si orientano sempre più verso soluzioni customizzate ideate e progettate per ottimizzare la produttività dei terreni. Rispetto ad altri competitors del panorama internazionale, la Divisione SARA ha come punto di forza la capacità di affiancare e supportare il cliente nello sviluppo di innovative soluzioni legate a necessità particolari e a nuove tecniche agricole.
Grazie all’esperienza acquisita negli anni e alla competenza del nostro ufficio tecnico oltre ad essere fornitori dei principali costruttori OEM, abbiamo ad oggi acquisito ampie nicchie di mercato legate alla realizzazione di macchine personalizzate. La nostra azienda, inoltre, crede nelle soluzioni ‘green’ e investe continuamente nell’innovazione tecnologica sia acquistando nuovi macchinari che brevettando nuovi prodotti o inedite soluzioni. Ci avvaliamo della collaborazione con Università e laboratori esterni che ci supportano sia nell’esecuzione di test specifici sui nostri prodotti che nella consulenza per lo sviluppo di nuovi progetti. Come valore aggiunto, possiamo affermare che tutta la produzione della Divisone SARA e NAF è realizzata sul territorio nazionale e non esiste attualmente delocalizzazione all’estero.
Da quali materia prime parte la produzione? Può fornirci qualche particolare, come la provenienza e le caratteristiche dell’acciaio che utilizzate?
Dalla materia prima al prodotto finito, passando per il processo produttivo, la parola d’ordine è ‘qualità’. Per questo motivo, sia la Divisione SARA che NAF utilizzano solo materie prime certificate di origine italiana ed europea. Il materiale maggiormente utilizzato è l’acciaio al Boro in grado di garantire un alto livello di resistenza all’usura meccanica; in misura minore utilizziamo anche altri acciai speciali da bonifica.
Nell’ambito specifico delle attrezzature per la lavorazione del terreno, fornite anche elementi per il primo equipaggiamento ai costruttori specializzati? Quali prodotti in particolare?
La Divisione SARA è in grado di produrre sia componenti strutturali per macchine agricole (ad esempio telai) che particolari di meccanosaldatura, piccola e media carpenteria e ricambi per macchinari passivi (per esempio vomeri, versoi e ancore). NAF fornisce componenti di usura sia per la lavorazione passiva che attiva (dischi, denti erpice e zappette). Le diverse tipologie di prodotto fornite dalle due aziende rendono il Gruppo AMA un attore primario nel settore della lavorazione del suolo in quanto in grado di soddisfare le diverse richieste dei clienti e del mercato in continua evoluzione. In altre parole, il Gruppo AMA riesce così a porsi come unico interlocutore del cliente a fronte di esigenze varie e diversificate.
Può farci qualche nome di Case costruttrici con cui avete in essere una fornitura OEM (Original Equipment Manufacturer)? Ci sono anche brand stranieri?
Possiamo dire con orgoglio che siamo fornitori di diverse Case costruttrici e aziende primarie del settore del panorama nazionale e internazionale.
Che peso ha la Business Unit ‘Lavorazione Suolo’ all’interno del Gruppo AMA? Qual è la quota di fatturato che deriva da questa Divisione?
La Business Unit ‘Lavorazione Suolo’ rappresenta un 12 per cento della produzione totale del Gruppo. Il fatturato della Business Unit ‘Lavorazione Suolo’ al 31 agosto è di 10.548.951 euro, di cui 4.437.000 attribuibili alla Divisione SARA e 5.441.000 alla Divisione NAF.
All’interno della Divisione SARA e della Divisione NAF, può dirci che peso hanno rispettivamente la ricambistica vera e propria e la fornitura OEM?
Sia per la Divisione SARA che per la Divisione NAF, possiamo a grandi linee affermare che il settore OEM rappresenta circa il 60 per cento del fatturato, mentre il rimanente 40 per cento è legato alla produzione di ricambistica.
Quali prospettive intravede per il futuro? Individua qualche linea di prodotto sulla via del tramonto e altri segmenti invece destinati ad emergere in considerazione dei principi seguiti dalle Case costruttrici nello sviluppo di nuove attrezzature per la lavorazione del suolo?
Attualmente stiamo assistendo ad un graduale incremento delle soluzioni legate all’agricoltura conservativa. Sebbene l’utilizzo dell’arato tradizionale rimanga una lavorazione fondamentale per la maggioranza delle colture, e in particolare per alcuni tipologie di terreno, si va tendenzialmente verso lo sviluppo di soluzioni destinate alla minima lavorazione del suolo. Queste tecniche come sappiamo sono orientate alla preservazione della fertilità e alla riduzione dell’impatto meccanico: concretamente questo si traduce nell’utilizzo di macchine ad ancore e a dischi che permettono di dissodare il terreno rispettanto quanto più possibile la stratigrafia del terreno. Sta prendendo inoltre sempre più piede l’utilizzo di attrezzi combinati che integrano sia ancore che dischi frangizolle; queste macchine di nuova generazione permettono di lavorare il suolo ad un massimo di 15 centimetri di profondità, proprio per cercare di conservare il livello organico.
La divisione SARA e NAF riescono sinergicamente a soddisfare le richieste di ricambi per questo tipo di macchine, la prima con la produzione di ancore e componenti, la seconda con la produzione dei dischi e zappe. Inoltre, per ottimizzare la resistenza degli elementi, ci stiamo specializzando nella produzione di particolari con riporti in materiale antiusura in Carburo di Tungsteno. Come Gruppo cerchiamo non solo di assecondare le nuove richieste del mercato, ma anche e soprattutto di affiancare sempre più i costruttori nello sviluppo di soluzioni innovative mettendo a disposizione competenze tecniche specifiche e consulenze.
È ormai partito il countdown per Eima 2018; quali novità metterà sotto i riflettori la Business Unit ‘Lavorazione Suolo’?
A EIMA 2018 presenteremo un nuovo tipo di ‘Ancora Dissodatore’ sviluppata in collaborazione con un’altra azienda, che permette di estirpare le malerbe e i residui delle coltivazioni precedenti e contestualmente anche di distribuire fertilizzanti di tipo organico. Il prodotto è stato presentato nel Concorso Novità Tecniche Eima 2018 e ha vinto il riconoscimento di ‘Segnalazione’ (Coccarda Gialla).