Grano duro

Una vomitevole provocazione. Solo così può essere giudicata dai migliaia di agricoltori italiani la notizia dell’arrivo al porto di Bari di 50mila tonnellate di grano duro proveniente dal Canada alla vigilia della campagna di trebbiatura 2017.

Uno sgambetto proprio prima della partenza

Dopo le numerose mobilitazioni degli scorsi mesi, gli agricoltori sono di nuovo sul piede di guerra. Molti produttori di frumento duro aspettavano fiduciosi il nuovo raccolto, con la speranza di vedere le quotazioni riprendersi dopo un anno da incubo (oggi il prodotto nazionale oscilla intorno ai 20 euro al quintale, prezzo decisamente inferiore al costo di produzione). Speranza che rischia seriamente di trasformarsi in un miraggio.

“Si tratta di un oltraggio per i produttori italiani  – ha commentato Coldiretti – che non riescono a vendere al giusto prezzo il proprio grano sotto l’attacco delle speculazioni che hanno praticamente dimezzato le quotazioni su valori più bassi di 30 anni fa, con la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro e il rischio desertificazione per quasi 2 milioni di ettari, il 15 per cento della superficie agricola nazionale”.

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