Goldoni-Arbos, è il belga Keestrack il soggetto interessato all’acquisizione. Ma i sindacati frenano gli entusiasmi
Si riaccende la speranza per Goldoni-Arbos dopo gli ultimi pesante mesi, con lo spettro del fallimento ad aleggiare sugli impianti di Magliarina di Carpi. Il soggetto industriale che aveva mostrato interesse nella storica azienda produttrice di trattori, stando a quanto riportato dalla Gazzetta di Modena, sarebbe l’impresa belga Keestrack, specializzata nella costruzione di macchinari industriali […]
Si riaccende la speranza per Goldoni-Arbos dopo gli ultimi pesante mesi, con lo spettro del fallimento ad aleggiare sugli impianti di Magliarina di Carpi. Il soggetto industriale che aveva mostrato interesse nella storica azienda produttrice di trattori, stando a quanto riportato dalla Gazzetta di Modena, sarebbe l’impresa belga Keestrack, specializzata nella costruzione di macchinari industriali per il settore del cava cantiere.
Keestrack riaccende le speranza per i dipendenti Goldoni-Arbos
Anche se la belga Keestrack è specializzata in un settore totalmente differente (soprattutto in macchinari per la frantumazione) rispetto a quello delle macchine agricole della tradizione Goldoni-Arbos, l’interesse è bastato a riaccendere la speranza degli oltre 220 dipendenti che, da più di tre mesi, hanno istituito un presidio permanente fuori dallo stabilimento per protestare contro il concordato liquidatorio presentato dalla Lovol.
L’azienda cinese aveva rilevato il gruppo nel 2015, dopo gli anni difficilissimi seguiti alla crisi finanziaria del 2008. Rileggendo le premesse e i progetti rilanciati poco dopo l’acquisizione, e vedendo quanto in salita sembrava la strada tracciata dopo il salvataggio, in quei giorni in pochi si sarebbero aspettati il drammatico concordato liquidatorio presentato da Lovol a settembre 2020, premessa di un possibile angosciante fallimento. Una situazione la cui complessità era già ravvisabile a Fieragricola 2020 – l’ultimo grande evento del settore in presenza prima dello scoppio della crisi pandemica – e a cui il Covid-19 ha inflitto un’altra botta devastante.
Weichai nell’assetto di Lovol, le intenzioni potrebbero cambiare
Ma una tenue luce sembra esserci accesa, dopo mesi di ansia e paura per il destino lavorativo degli addetti Goldoni-Arbos. Come ha riportato la Gazzetta di Modena, la Keestrack avrebbe già depositato le proprie intenzioni presso il Tribunale competente entro la scadenza imposta per legge, lo scorso 9 dicembre. Come avevamo visto quando ancora non si conosceva il nome del soggetto industriale interessato a rilevare il marchio di Carpi, era stato il sindacalista Cisl-Fim Massimo Occhi, a dichiarare l’avvenuta visita agli impianti Goldoni-Arbos dell’attore in questione che, per per consolidare la propria posizione nell’operazione di acquisizione, avrebbe depositato 500mila euro in banca.
Un altro elemento positivo, oltre all’interessamento della Keestrack, è sicuramente rappresentato dal nuovo assetto societario della Lovol, alla quale è subentrata in quota di maggioranza (oltre il 60% del pacchetto azionario) la Weichai, tra i più grandi produttori al mondo di macchinari e attrezzature industriali e con forti interessi in Italia. I più forse la ricordano per la notizia di qualche mese fa legata alla messa a punto, insieme a Bosch, del primo motore diesel per applicazioni heavy-duty con un’efficienza del 50%, di fatto un record assoluto per il settore.
Ma i sindacati frenano: “non ci sono ancora le condizioni per far cessare il presidio”
Ma sono le stesse sigle sindacali a raffreddare gli animi. “Le novità intervenute in questi giorni sul futuro della Goldoni e dell’Arbos – esordisce una nota Fiom-Cgil della sezioen di Modena -, non hanno caratteristiche sufficienti per considerare in dirittura di arrivo la continuità produttiva e occupazionale per gli oltre 220 dipendenti diretti delle due Aziende di proprietà della società cinese Lovol”.
“La recente notizia dell’impegno all’acquisto della Goldoni da parte di un soggetto industriale e le modifiche nell’assetto societario della Lovol stessa, con la maggioranza ora detenuta da Weichai, non determinano, ad oggi, le condizioni per cessare il presidio permanente iniziato il 4 settembre. Per sostenere la vertenza, il 21 dicembre, una delegazione della Fiom-Cgil regionale con il Segretario Samuele Lodi e della Fiom e della Cgil di Modena rispettivamente con le segretarie Stefania Ferrari e Manuela Gozzi, faranno visita, intorno alle ore 13, alle lavoratrici e ai lavoratori in presidio, che per l’occasione organizzano un ristoro, nel rispetto rigoroso delle norme sanitarie vigenti”.
“La vertenza quindi non si ferma, le prossime festività saranno un’occasione per cementare ancora di più lo spirito di comunità già fortemente presente tra i lavoratori e le lavoratrici della Goldoni, che si è rafforzato ulteriormente con l’esperienza del presidio. Le lavoratrici e i lavoratori in presidio, la RSU e la Fiom ringraziano per le già tante manifestazioni di vicinanza e sostegno ricevute, l’elenco sarebbe lunghissimo e aumenta ogni giorno, a dimostrazione di come la nostra terra incarni le migliori qualità che la hanno storicamente caratterizzata, la solidarietà, la compattezza e la tenacia, accompagnate dal forte senso di responsabilità nell’affrontare e risolvere le situazioni più complicate, come ci auguriamo, possa avvenire anche per questa nostra delicatissima vertenza”.
Mentre un nuovo appuntamento per intavolare nuove trattative sarà organizzato a breve presso il Ministero per lo Sviluppo Economico, gli occhi restano puntati all’incontro del 21 gennaio con i creditori. La condizione affinché il tutto proceda nel verso sperato però dipende dalla consegna del marchio Goldoni-Arbos da parte di Lovol nonché dallo sblocco dei 50 milioni di euro di crediti in seno al gruppo. Due azioni che il Tribunale di Modena si aspetta in tempi non troppo lunghi. E con lui tutto il mondo agromeccanico.