Giovani in agricoltura, calano le imprese: nel 2023 sono 52mila (7,5%). Il report
Confagricoltura ha pubblicato il "Rapporto giovani in agricoltura 2024". Luci e ombre su un segmento che scriverà il futuro del settore nei prossimi anni
Un anno in chiaroscuro che, ai ‘bassi’ dettati dalle conseguenze delle crisi geopolitiche e degli strascichi pandemici, ha fatto corrispondere altrettanti ‘alti’, sinonimo di una resilienza strutturale: è quello che emerge dall’ultimo “Rapporto giovani in agricoltura 2024” appena pubblicato dalla divisione di Confagricoltura dedicata alle nuove generazioni.
Su un totale di 704mila aziende agricole, forestali e della pesca registrate nel 2023, quelle guidate da giovani agricoltori sono oltre 52mila corrispondenti al 7,5%, in calo sull’anno precedente. Una contrazione sostenuta dalla crisi demografica del nostro Paese (che spinge verso un invecchiamento della popolazione) e dalle dinamiche geopolitiche globali che hanno sicuramente contribuito ad appesantire il clima di incertezza spingendo in alto i costi di produzione e incidendo sui bilanci delle imprese.
In sostanza, l’interesse dei giovani imprenditori per l’agricoltura italiana resta rilevante anche nel 2023 con risultati interessanti anche in termini di performance. Questo, nonostante si rilevi una contrazione del numero di imprese condotte dai giovani, sostenuta in parte dalle dinamiche demografiche (che spingono verso un invecchiamento della popolazione nazionale) e in modo rilevante anche dalle dinamiche geopolitiche globali che hanno sicuramente contribuito ad appesantire il clima di incertezza nel Paese.
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Rispetto ai principali orientamenti produttivi, i giovani imprenditori risultano essere impegnati maggiormente nella coltivazione di ortaggi (13% sul totale delle imprese giovanili), ma numeri interessanti si registrano anche per le coltivazioni agricole associate all’allevamento di animali (11%) e per il comparto vinicolo (10%).
Più in generale si rilevano risultati importanti nel confronto sui livelli occupazionali in Ue. L’Italia si posiziona al quarto posto in Europa per giovani occupati in agricoltura sul totale (9,8%), dopo Polonia (20,3%), Romania (14,6%) e Francia (10,8%). – In Italia i giovani agricoltori svolgono un ruolo cruciale e l’efficienza delle loro imprese emerge chiaramente dal confronto con i colleghi europei. Le aziende agricole condotte da under 35 in Italia generano una Produzione Standard di 4.296 euro/ha, circa il doppio rispetto alla media europea di 2.207 euro/ha.
Giovani in agricoltura, il commento di Confagricoltura
Negli ultimi anni, a cambiare è stato soprattutto l’approccio dei giovani all’agricoltura, vista non più come un semplice lavoro ma proprio come un modo di vivere alternativo, in cui far convergere tematiche ambientali e sociali. Quindi un agricoltura non più confinata nella sua dimensione originaria, ma come attività connessa a un senso profondo della storia, della cultura e dell’identità delle comunità locali. Grazie all’innovazione tecnologica e alla diffusione delle attività connesse, l’agricoltura è poi divenuta quindi un settore dinamico e in continua evoluzione.
Tendenze che pongono i giovani agricoltori di oggi come custodi della biodiversità, con la riscopert di antiche varietà di colture e il rafforzamento dei legami con i territori attraverso i mercati agricoli e le reti di vendita diretta. Tutto ciò avviene anche grazie alla crescente consapevolezza dell’importanza dell’agricoltura per la sicurezza alimentare, la tutela dell’ambiente e la conservazione delle tradizioni locali.
Nella nota, Confagricoltura conclude affermando che accanto a questi sviluppi positivi, diversi sono gli ostacoli che impediscono o rallentano l’ingresso e la continuità dei giovani nella gestione delle imprese agricole: la mancanza di accesso al credito, la burocrazia, la carenza di infrastrutture e il limitato accesso alla terra ne sono alcuni esempi. A riguardo i dati sono preoccupanti ed evidenziano la necessità di azioni concrete nell’immediato.