Giornata del Contoterzista, torna l’appuntamento. Presenti oltre 200 operatori
Sarebbe dovuta essere la XXV edizione. Ma la pandemia ha fatto posticipare il sentito appuntamento per due anni. Ora i contoterzisti sono tornati ad abbracciarsi. Dall'Albo degli agromeccanici alla carenza di giovani, tanti i punti toccati
Dopo due anni di rinvii e lontananza a causa della crisi pandemica, la Giornata del Contoterzista è finalmente tornata in presenza. Appuntamento molto sentito da tutta la categoria, la XXIII edizione dell’evento dedicato agli agromeccanici si è svolta sabato 28 gennaio 2023 in quel di Ospedaletto Euganeo, in provincia di Padova. Organizzata da Apiumai Padova (parte di Uncai) con il supporto di Michelin e del Gruppo Dalla Vecchia (concessionario ufficiale New Holland, Steyr, Case IH e JBC, sceso in campo per fare le veci di CNH Industrial durante la scorsa Fieragricola 2022), la giornata ha visto la partecipazione di oltre 200 operatori professionali ed è stata la vetrina ideale per presentare l’approvazione dell’Albo regionale degli agromeccanici veneti.
“A causa della pandemia da covid 19 siamo stati fermi due anni, oggi riprendiamo in piena sicurezza riempiendo la sala come da tradizione”, ha esordito il direttore di Apiumai, Francesco La Gamba. Presa la parola, il presidente Damiano Merlin ha quindi ringraziato il Consiglio regionale veneto e, in particolare, il consigliere Filippo Rigo, per la decisione riprendere in mano la vecchia legge che, nel 2014, aveva istituito in Veneto un Albo degli agromeccanici, legge che però era rimasta monca di regolamento attuativo.
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Giornata del Contoterzista, una festa ma anche un palcoscenico per fare una panoramica del settore
Una delle novità presentate al pubblico durante la Giornata del Contoterzista è stata la misura dello Sviluppo rurale regionale per favorire gli “investimenti produttivi non agricoli in aree rurali” che vede come beneficiari gli agromeccanici. “L’intervento prevede contributi per l’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature utilizzati nell’ambito dell’agricoltura conservativa, di precisione e a ridotto impatto ambientale”. Ancora da capire, tuttavia, l’effettivo budget messo a disposizione per i contoterzisti che intendono iscriversi all’albo.
Sono invece 9 i miliardi che il Pnrr ha messo a disposizione degli agromeccanici e della bieticoltura 4.0 e 5.0, come sottolineato da Claudio Gallerani, presidente di Coprob, la cooperativa bieticoltori. Nel suo intervento ha sottolineato l’importanza dei contoterzisti per il settore saccarifero, dalla raccolta, oggi eseguita con il supporto di sensori, al carico e gestione delle bietole ripulite il più possibile dalla terra.
Il ruolo della PAC. E intanto i giovani agromeccanici professionali calano in modo preoccupante
I riflettori, poi, sono stati puntato anche sulla PAC 2023-2027. “La nuova PAC costringe gli agricoltori a diventare cacciatori di contributi – ha commentato il presidente di UNCAI Aproniano Tassinari, presente all’evento – perché le opportunità ci sono, ma possono risultare difficili da riconoscere per le tante variabili in gioco. Diventa quindi fondamentale affidarsi alle associazioni come l’Apiumai per non perdere fondi essenziali alla nostra agricoltura. Ma rende sempre più centrali gli agromeccanici per consentire agli agricoltori di rispettare i nuovi obblighi ambientali della condizionalità rafforzata senza avventurarsi in investimenti non giustificati dai ridotti premi della nuova Pac”.
La riconosciuta necessità in campo di agromeccanici professionali e delle nuove tecnologie 4.0 e 5.0 si scontra però con un dato preoccupante, ha aggiunto il presidente Tassinari: “La presenza dei giovani in agricoltura è scesa del 25%. Questo è anche il risultato di un modo scorretto di insegnarla negli istituti tecnici agrari. L’Europa chiede un cambio di passo green e alla base di questo cambiamento ha collocato le nuove tecnologie 4.0 e 5.0, i trattori a biometano, elettrici e a idrogeno. Il paradosso è che, nonostante le nostre pressioni, non sia ancora stato reintrodotto l’insegnamento della meccanica agraria nelle scuole di agraria. Come possiamo quindi pensare che le nuove generazione escano più preparate di quelle di una volta, sia tecnicamente sia alla vita di sacrifici che sempre richiedono i campi?”