Con il gasolio agricolo che ha sfondato il tetto di 1,30 €/l, arrivando a sfiorare 1,40 €/l, la situazione del settore agricolo, contoterzisti compresi, si è fatta ancora più complicata. Tanto da spingere numerose aziende di settore, come ha ribadito anche Uncai, a non raccogliere il mais e la soia. “Il primo – sottolinea la sigla – perché presenta livelli troppo alti di micotossine, la seconda perché i titoli proteici sono molto bassi”. Ma a rischio, con rincari del genere (l’anno scorso il gasolio agricolo stava sotto l’euro al litro) sono anche la vendemmia e la raccolta di ortaggi in tutta Italia. “La situazione è gravissima e il settore agromeccanico si dice pronto a dichiarare lo stato di agitazione”, evidenzia la sigla, che ha poi chiesto anche l’intervento dell’antitrust. Insomma, una polveriera pronta ad esplodere.

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Per i contoterzisti, inoltre, i rischi economici sono ancora maggiori poiché nella maggior parte dei casi le spese sono già state anticipate, in attesa del pagamento a fine anno, quando l’agricoltore piazza il prodotto. Ma gli agricoltori, ribadisce Uncai, per ragioni di convenienza sono liberi di non raccogliere e lasciare il prodotto in campo. “Quest’anno il prodotto non c’è, ma ci sono le rate, altissime, di trince e trebbie sulle spalle dei contoterzisti e le decine di migliaia di euro per il carburante e per i permessi di circolazione già spesi”, tuona il presidente Uncai facendosi portavoce di contoterzisti di tutta Italia.

Pesanti le critiche alla classa politica di fronte all’immobilismo dimostrato di fronte a quella che è stata definita come “speculazione, finalizzata a ripianare qualche bilancio privato e pubblico”. Secondo Uncai la politica dovrebbe intervenire immediatamente per evitare che la situazione precipiti del tutto, e mettere “subito un tetto massimo del gasolio agricolo sotto l’euro al litro”.

“Il gasolio agricolo agevolato nasce per garantire sostenibilità economica alle lavorazioni agromeccaniche. Tale necessità non scompare dimenticandosene o cercando aggiustamenti creativi come un credito d’imposta o vagheggiando motorizzazioni e combustibili green di là a venire. Lasciata a se stessa o in mano agli speculatori e ai loro complici dentro e fuori il Palazzo, l’emergenza economica andrà solo peggiorando di giorno in giorno, senza tener conto dell’esito delle elezioni e dell’insediamento, comunque tardivo, di un nuovo Governo”, conclude il presidente Tassinari.

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