Gasolio agricolo, in Umbria aggiunte due tipologie di lavorazioni ai costi agevolati
Ne ha dato comunicazione la sigla regionale dei contoterzisti di Uncai. L'intervento è arrivato in extremis grazie alle sinergie instaurate tra le parti.
Uncai Umbria canta vittoria: la Giunta Regionale ha infatti aperto il tavolo delle trattative per proporre due interventi speciali sulle agevolazioni dedicate al gasolio agricolo dei trattori e dei mezzi agricoli. Nonostante la delibera dedicata al regolamenteo dei quantitativi di gasolio agevolato per le diverse lavorazioni agricole fosse già stata emanata, la Regione ha infatti aperto alla possibilità di introdurre in extremis tra le lavorazioni che possono usufruire delle agevolazioni anche alcune tra quelle ‘speciali’ dedicate al tabacco e quelle per l’interramento della parte liquida del digestato delle centrali a biomassa.
Anche in questa occasione contoterzisti e agricoltori si sono mossi insieme. In sinergia con Uncai, Confagricoltura Umbria ha, infatti, segnalato la necessità di incrementare le assegnazioni di gasolio per le due operazioni agromeccaniche in questione. L’obiettivo di agromeccanici e agricoltori umbri è inserire stabilmente nel 2025 le due lavorazioni nelle tabelle ettaro coltura regionali, ossia il documento che fissa i quantitativi di gasolio agricolo agevolato per ogni operazione agromeccanica.
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“Si tratta di due soluzioni agromeccaniche con un’importante impronta green. La prima, la zappatura per la preparazione del letto di trapianto per il tabacco, è un’alternativa ad alcune lavorazioni tradizionali come l’aratura e l’erpicatura; la seconda è la distribuzione, con interramento, dei reflui liquidi delle centrali a biomassa”, spiega il presidente di Contoterzisti Umbria, Sergio Bambagiotti.
“Siamo grati alla Regione e alla direzione agricoltura perché la nostra proposta è arrivata in ritardo, e temevamo non ci fosse più nulla da fare. Era però complesso raccogliere tutte le carte necessarie per motivare la nostra richiesta e come se non bastasse qualche acciacco stagionale ci ha messo il bastone tra le ruote. In nostro aiuto è però arrivata l’Università di Perugia con il professore Angelo Frascarelli che ha confermato le nostre argomentazioni, ma anche evidenziato come il nostro suggerimento nascesse da un modo virtuoso e responsabile di fare agricoltura”, aggiunge il presidente Bambagiotti.
“Nell’Alta Valle del Tevere ci sono due importanti centrali di biogas consorziate. Questo comporta quantitativi elevati di mais, segale e orzo conferiti da agricoltori e terzisti per la cogenerazione di energia elettrica e termica e altrettanto elevati quantitativi di digestato che ne escono. Mentre la parte solida di digestato può essere usata direttamente in campo come ammendante (da rimescolare nel terreno in brevissimo tempo), è bene interrare subito la parte liquida a una profondità di circa 40 cm, anziché spargerla a pioggia. Solo così se ne fa un uso ottimale come concime organico, senza disperdere ammoniaca nell’aria e nelle acque”, illustra il presidente di Contoterzisti Umbria che conclude: “Interrare la sostanza organica richiede più potenza nei trattori e quindi più carburante, ma ci sono benefici evidenti per la fertilità del suolo, per la salubrità dell’acqua e dell’aria e per la gente che vive in campagna”.